E’ Pasqua
Andavo da nonna ed era tutto perfetto,
Il sugo bolliva e “la spoglia” distesa nel letto!
L’arrosto profumava tutta la casa e ogni singola cosa ne veniva invasa.
La tavola bianca apparecchiata per tanti
e la “dedico mania” salutava i parenti.
Tutti eravamo vestiti di fiori e l’uno per l’altro, persino migliori.
Le uova benedette, le panine perfette, e quelle gialle ciambelle
che tenevamo nel collo per esser più belle!
La nonna ci dava le strisce di pasta, e già solo quello per noi era festa,
lei era felice di averci vicini, i suoi figli ormai grandi, coi loro piccini.
Il terrazzo era pieno di tante azalee, di ortensie e giacinti
che dai colori più belli eran stati dipinti.
Poi quando andavamo tutti seduti,
c’eran sempre due tavoli belli e imbanditi.
Era bello aspettare il via della nonna che prima pregava in silenzio per tutti,
abbracciando le mani ben strette fra loro
e chiedendo qualcosa al suo Dio tutto d’oro.
Poi, una volta finito faceva un cenno col capo e il bello veniva da lì a poco dopo.
Era bella la Pasqua in quella maniera, e finché avrò vita la terrò a me cara,
oggi cercheremo di fare del meglio,
ma mancano i figli e sembra uno sbaglio.
La tavola è pronta ma siam solo tre,
mentre il cuore è un po’ triste e si chiede perché.
Non ci resta che fare un respiro e ingoiare la rabbia
e godere di quello che questa Pasqua ci abbia,
ci abbia comunque tenuti in piedi e in salute,
e speriamo che alla prossima…
Si riuniscan le vite!