I campi di volontariato sono una realtà in molti parchi nazionali italiani. Nascono da una crescente voglia di partecipazione in progetti a contatto con la natura, per la tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale.
Alcune aree protette italiane si sono già cimentate nell’applicazione di procedure codificate ed è sorta l’esigenza di un confronto e di riferimenti da condividere per impostare in maniera efficace uno strumento importantissimo, sia per ciò che concerne il supporto alle attività istituzionali degli enti di gestione che per tutte le implicazioni che riguardano i risvolti sociali di questa formula spontanea di impegno: la costruzione del team, la formazione al lavoro e la creazione di momenti di relazione e condivisione, anche rivolti a particolari categorie di disagio.
La giornata di venerdi 17 all’ecomuseo della Vallesanta di Corezzo (Chiusi della Verna, Arezzo) si aprirà alle 10.
Nella mattinata verranno affrontate le esperienze dei parchi nazionali Foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna e Abruzzo, Lazio e Molise. L’intervento di Federparchi-Europarc chiuderà la sessione antimeridiana.
Nel pomeriggio verranno prese in rassegna le prassi dei parchi nazionali del Gran Paradiso e della Valgrande e di quello naturale delle Alpi Marittime.
Alle 16, 30 sarà la volta della tavola rotonda tra tutti i soggetti coinvolti.
Per le 18 è prevista una visita all’Ecomuseo, con musica e proiezione di immagini della Vallesanta. Al termine si potrà partecipare alla cena a base di prodotti tipici del territorio a cura della pro loco di Corezzo.
Nella giornata di sabato, a partecipazione facoltativa, si potrà prendere parte ad una escursione nel Parco a cura della cooperativa In Quiete, con sopralluoghi presso interventi svolti dai volontari.
“La presenza del volontariato permette la realizzazione di tante attività importanti. Chi condivide il lavoro e le finalità di un’area protetta, specie in un ambiente unico, come quello delle Foreste casentinesi, ne diventa il miglior supporter. In questo Parco un corretto rapporto tra natura e attività dell’uomo è condizione necessaria per investire sullo sviluppo e garantire elevati standard di biodiversità”. Luca Santini, il presidente dell’ente di gestione dell’area protetta.
U.s. parco nazionale Foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna