Giungono i dati delle presenze dell’ Ottantesima Mostra dell’Artigianato di Firenze: +25% per un totale di visitatori in otto giorni di Fiera che ha superato il record dei 150.000 dello scorso anno.
Dati che dovrebbero far riflettere il nostro frettoloso Assessore al Turismo che giudicò quella mostra poco importante per intercettare gli ambiti turisti. Come se promuovere il nostro territorio in una vetrina come quella, sue parole, non valesse la pena.
Chieda scusa l’Assessore al Turismo a tutti quegli artigiani che ancora credono di investire veramente nel Casentino e che grazie al loro lavoro ci permettono di dare un’immagine di un territorio laborioso e non quel volto smunto che vuol far apparire l’Assessore.
Ora forse ci è più chiaro del perché Poppi non ha ancora in cantiere un progetto di rilancio del suo centro storico? I giudizi personali che esprime l’Assessore non ci interessano nella misura in cui questi non costituiscano la ragione di una decisione che è pubblica e che Lei non si può arrogare di assumere per tutti (manco fosse sindaco) solo perché una cosa se la sente o non se la sente.
Tanto valeva allora non andare al Fuori Expo, o all’Expo. Ed a che pro fare fiere in casa nostra dunque?
Perché a proposito, se lo sarà chiesto il nostro Assessore di che genere di turisti Poppi ha davvero bisogno?
Qualcuno che mastica quotidianamente di questo pane (nessuno è un esperto del settore in questa amministrazione, ma non è detto che sia un male) ci direbbe che il turista ideale è quello che spende.
E qui inizia il profondo rosso. Data la pressoché assenza di esercizi commerciali, o come a noi piace definirle, di botteghe nel borgo, Lei lo sa Assessore che anche portando di forza Ivana Trump a Poppi, non riusciremmo a farla spendere?
Perché allora partecipare all’annoso dibattito del come fare ad intercettare quei 35.000 visitatori del Castello dei Conti Guidi, che ogni anno transitano per Poppi senza che NESSUNO se ne accorga, quando ascoltando quelle parole mescolate da ignoranza, viene davvero il dubbio che di questo dilemma non si voglia trovare soluzione?
In questi due anni, dal cambio di amministrazione, nessun progetto di recupero del Centro Storico è stato messo in cantiere. Ora sappiamo a cosa ambisce il nostro Assessore al Turismo.
Glielo ricordiamo: chi frequenta Poppi avrà oggi il piacere di trovare per le vie del borgo più macchine che persone.
Parcheggi fuori le mura? Niente. Un regolamento per il decoro urbano che premi i più virtuosi anche attraverso una diversa modulazione della tassazione? Niente.
Progetti che incentivino la permanenza della popolazione residente o l’apertura di nuove attività commerciali, artigianali, Culturali e turistiche? Niente. Tanto per Lei alle mostre dell’artigianato ci vanno gli artigiani più qualche locale, giusto?
Sarà che scontiamo due sostanziali assenze: quella dell’Assessore alla Cultura che è pure Assessore all’Urbanistica e giustappunto quella dell’Assessore al Turismo, che nel suo non saper più che pesci pigliare, non ha avuto ancora l’onestà intellettuale di prendere atto della realtà, posto che fa tanta teoria ma poca pratica. E qui da noi a pagare dazio è un intero settore che vorrebbe in primo luogo sentire l’attenzione costante di un’Amministrazione Comunale per prendere coraggio e non di passerelle nei Club o di qualche comparsata in una rivista per soli addetti ai lavori.
Ci diranno che abbiamo avuto qualche passaggio in televisione (sempre pochi per la verità), ma il vuoto del nostro Centro Storico parla da solo.
Da qui passa il necessario incontro tra la parte pubblica e quella privata, composta dalle varie categorie economiche, da un mondo associativo di cui l’Ente non può fare a meno, dalla partecipazione attiva dei cittadini in questa opera di rilancio che significa aver consapevolezza nei propri mezzi (e spetta all’Amministrazione dare stimolo a questo coinvolgimento attivo).
Certo è che se pensiamo che ancora Poppi non ha un ufficio turistico degno di questo nome, non c’è da biasimare tutte quelle fughe o quelle mancate risposte da parte dei nostri cittadini. Il loro pressoché declinare gli inviti è un altro segno della loro sfiducia.
Al nostro Assessore al Turismo impegnato ad intrattenere relazioni con organizzatori di educational (come li chiama Lui), vorremmo allora suggerire una diversa strategia nell’immediato: risulta che molti di quei turisti ideali (proprio in quella Firenze che così bene ci conosce) siano accompagnati oltre che agli Uffizi (tanto per citare il museo più rappresentativo) anche negli outlet.
Turisti spendaccioni, soprattutto cinesi, russi e arabi che voglio però assaporare l’arte e la storia.
Senza fare nomi, anche aziende del nostro territorio, si sono per questo già attrezzate da tempo. Turisti dei borghi che diventano consumatori e amanti dello shopping, ne sa qualcosa?
Aggiungiamo che quel Castello, con una gestione museale all’altezza delle aspettative, potrebbe portare tranquillamente al raddoppio degli ingressi con effetti benefici per tutti, sempre a patto che ci si attrezzi a riceverli quei turisti.
Non intendevamo pertanto attaccare la professionalità di chi ha legittimamente vinto il recente bando per la gestione del Castello, ma le condizioni di quel bando che persevera nei vecchi errori, rendendo vani anche gli sforzi e la buona volontà dei singoli.
E in tutto questo non abbiamo affrontato la questione dell’ex Onpi, che merita un capitolo a parte.
Vogliamo lanciare pubblicamente una proposta al Sindaco che comanda la nave:
visto che i nostri due Assessori (al Turismo e alla Cultura) comunque ci costano ciascuno 477,00 euro al mese oltre i rimborsi spettanti per legge all’Assessore Corazzesi per le assenze dal lavoro, perché non riprendersi le loro deleghe nell’attesa di esserci schiariti tutti quanti le idee? Intanto avremo comunque risparmiato qualcosa.
E poi Sindaco urge impiegare una risorsa nello studio dei bandi. Quanti finanziamenti abbiamo perso per ignoranza o solo per non aver avuto il tempo di leggerli?
Avevamo lanciato la proposta della candidatura di Poppi agli Uffizi2. È ancora valida?
LISTA CIVICA POPPI LIBERA