Riceviamo – e pubblichiamo – un interessante “pensiero” sulla situazione politica italiana che ci ha inviato un importante esponente della politica casentinese: Filippo Vagnoli.
E se avessimo fatto una “Rivoluzione Europea” senza essercene accorti ?
I “teatrini” istituzionali ai quali abbiamo assistito nei giorni scorsi hanno scatenato le reazioni più diverse tra chi si è dichiarato Pro-Mattarella, chi ha gridato all’alto tradimento (Impeachment), chi semplicemnte si è limitato ad un “mi fanno tutti schifo”.
In questo delirio di posizioni più o meno chiare, una cosa è certa: l’Italia ha fatto in una settimana quello che nessuno aveva mai tentato prima: una Rivoluzione Europea.
Partiamo da qui, dall’Unione Europea e da quella Monetaria; a favore o contro, anche qui ne leggiamo delle belle, ma nessuno può mettere in discussione la realtà, ovvero l’esistenza di enormi diversità economiche e sociali tra i paesi che fanno parte di questa Unione, con nazioni che volano da anni (Germania) e altre che stentano ad andare avanti (Italia, Grecia etc.). Colpa dell’euro? Colpa di una Politica Monetaria “delegata” ai poteri Europei che non è mai stata seguita dalla “sorella” politica fiscale? I pareri sono contrastanti e la risposta è molto difficile da trovare anche per i professori più stimati. Sicuramente qualcosa da cambiare c’è.
È indiscutibile il potere che hanno acquisito negli ultimi decenni i grandi investitori Internazionali nel panorama politico Europeo; spread, Bund, Btp, Pil, debito pubblico sono diventati argomenti da Bar di provincia e questo è sintomatico di come sia l’economia stessa (la finanza più esattamente) al centro di ogni dibattito; spesso queste discussioni si fermano ad un livello superficiale, perché i media non entrano molto nel mertio delle questioni; ma il ragionamento che sta alla base è elementare: l’Italia ha un enorme debito pubblico (si parla di debito, come quelli che ognuno di noi ha quando accende un prestito per comprare la macchina) ma ci siamo mai chiesti chi sono i creditori di questi soldi? È qui che entrano in gioco i grandi investitori stranieri (circa il 40% del debito italiano è da loro detenuto) che “tremano” ogni qual volta si prospetti all’orizzonte un cambiamento politico che possa in qualche modo minacciare i loro averi. Il problema che sta alla base di questo ragionamento è il pericolo reale di un “effetto domino” che scatenerebbe sui mercati la perdita di questi tesoretti da parte dei grandi investitori; i mercati come reagirebbero? La finanza Europea resisterebbe a questa ondata?
Che c’entra questo con la “rivoluzione europea”?
Il diniego di Mattarella al governo che vedeva il prof. Savona alla guida dell’economia italiana, ha posto al centro dell’attenzione di tutti gli italiani (e forse anche degli europei) la questione che su abbiamo descritto: la politica non è più mirata al welfare dei cittadini, ma pone in campo azioni che hanno come obiettivo il mantenimento degli equilibri finanziari internazionali (Decreto salva banche, riforma Fornero etc.). Mai prima d’ora nella storia vi era stata la possibilità di far diventare un argomento così scottante e difficile, un tema di cui tutti i cittadini parlano con semplicità. Il rifiuto di Mattarella ha scatenato una piccola rivoluzione nelle coscienze e conoscenze dei cittadini: la finanza governa la politica nazionale!
Poi, circa una settimana più tardi, Il Presidente Mattarella ha dato l’assenso ad un Governo che vede in ogni caso un “critico” dell’UE al ministero dell’economia (prof. Tria), e il prof. Savona a quello per gli affari europei; allora viene da pensare: perché accettare questo governo e dinegare quello precedente? Non ci sono così tante differenze, anche un bambino se ne accorgerebbe. Ed è qui che mi viene da pensare: stai a vedere che questo “teatrino” era tutto pensato (per una benedetta volta) e architettato dall’inizio, per mettere al centro dell’attenzione e alla conoscenza di tutti i cittadini questa grande verità: L’Italia è schiava della finanza internazionale!!
Forse questo è solo un film personale e il Presidente Mattarella non aveva architettato alcun che; ma una cosa è certa: i poteri finanziari dell’UE (dove la Germania gioca un ruolo centrale e questo è innegabile) per la prima volta nella storia sono sotto attacco, e il protagonista non è un qualche economista dimenticato nella letteratura scientifica, ma i cittadini di un’intera Nazione!