Disordine, il latino in chiave rock e l’alba musicale

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(Immagine di repertorio)

Chi avrebbe mai pensato che il latino fosse addirittura divertente, energico e musicalmente fruibile?
Di sicuro non la sottoscritta! Che probabilmente, come la maggior parte delle persone, ha sempre associato questa lingua a qualcosa di “morto” e alla sofferenza di giovani studenti su libri e declinazioni! Ci voleva l’ottantanovesimo tasto di un pianoforte, immaginato da ragazzi giovanissimi, studenti… che hanno dato vita ad uno spazio unico debuttando all’interno della biennale musicale casentinese. Uno spazio dove si sono alternati talenti veramente ricchi di fantasia, creatività e amore per la musica! Allora anche il latino diventa qualcosa di incredibile! Qualcosa di inedito; qualcosa che porta innovazione e ispira a volerne sapere di più!
A portare il disordine in quest’angolo quasi idilliaco, ci pensa una coppia di musicisti un po’ più attempati, creando scompiglio (ma perfetto!) con la loro improvvisazione in chiave “viaggio in un altro mondo”. Roba che fa pensare a un film sullo spazio infinito… un film di quelli belli!
Il sole tramonta dietro le mura del castello di Romena e sulla penultima giornata di Naturalmente Pianoforte 2018. In piazza d’armi si respira la musica immersi in un’atmosfera che sembra ormai perduta. Un duello armonioso tra piano, voce, fiati e applausi che sostituisce momentaneamente le spade e i cavalieri che qui si sono duramente allenati…
Il borgo di Pratovecchio vive delle note che volteggiano sinuose fra le case; una notte che sembra non volere smettere di cantare e suonare.
C’è una sorta di sospensione nell’aria fresca in ore ormai tarde. Un’attesa, come di un qualcosa che sta per compiersi.
Ed è proprio questo che succede alla Pieve di Romena: il tradizionale concerto all’alba. Evento che chiude un cerchio magico cui per certi versi, diventa quasi impossibile sottrarsi.
E dunque c’è chi tira dritto tutta la notte tra cibo, risate e chiacchiere per trovarsi a camminare sull’erba, dietro la Pieve quando è ancora buio, per sdraiare un telo, un sacco a pelo, per coprirsi bene, per proteggersi dall’umidità, preparandosi all’arrivo del nuovo giorno.
Uno stormo di uccelli ondeggia caotico per ritrovare infine un assetto classico e ordinato che può garantire una direzione.
Così sotto di essi, sui prati di fronte a un pianoforte ancora privo del suo musicista, centinaia di persone di tutte le età si posizionano cercando la sistemazione migliore.
Poi una nota delicata… due… tre… e le voci sommesse si spengono una ad una. Gli ultimi arrivati camminano quasi scivolando sul prato umido per non fare rumore.
E la musica comincia. È fatta di brani originali che raccontano il passaggio del testimone dalla notte al giorno, dal buio alla luce. È fatta del fiato sospeso di chi ascolta. È fatta del canto degli uccelli che ne accompagnano il percorso. È fatta di vento che spettina e di gocce che provano a piovere. È fatta dello scrosciare liberatorio degli applausi!
Il sole, grande assente dietro le nuvole, annuncia lo stesso che il rito è avvenuto; che il giorno è arrivato… con tutto il nuovo che porta con sé.

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