Gli inediti poeti aretini “siculo-toscani” nella conferenza domenicale di Borgo alla Collina

Non li troviamo nei libri di letteratura. Sono praticamente «misconosciuti», come li definisce Nicolò Patrone, ospite del prossimo incontro organizzato dall’Accademia Casentinese. Si tratta di quei poeti aretini «siculo-toscani» del 1200, che, «all’ombra dello Studiorum aretino», ci hanno regalato un poetare d’amore volgare sullo stile della famosa e fondamentale Scuola Siciliana. Nel convegno dal titolo “Di basso in alta altura. Gli inediti poeti siculo-toscani dell’Arezzo duecentesca”, in programma domenica 5 agosto alle ore 10.45 presso la sede di Borgo alla Collina, saranno proprio loro i protagonisti del dibattito. In un ritorno alla Toscana di ottocento anni fa, questi artisti della rima esprimevano «un attento sperimentalismo foriero di originalità e qualità» sullo sfondo tradizionale della poetica del periodo. In una realtà parallela che ha visto coinvolti altri comuni toscani, il focus della discussione verterà sul contesto aretino, con l’intento di «ripartire da qui – conclude Patrone –, da una produzione che merita di essere conosciuta (…) perché nel suo essere poesia ha valore di insegnamento e bellezza per l’uomo di allora così come per quello di oggi».

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