E’ casentinese, si chiama Riccardo e farà lo scrittore!

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di Roberta Fabbrini

Riccardo Giabbani, diciassettene casentinese, nella top five dei premiati dall’autore della Solitudine dei numeri primi.

Incontro Riccardo a casa sua. Nel suo mondo. Tra le sue cose.
Mi incuriosisce molto la storia di questo scrittore in erba, che da Aci Reale ad Albenga, ha già percorso interamente lo stivale per ritirare i premi che si è aggiudicato.
Poeta per caso. Questo è il nome del primo concorso che gli è valso un primo posto assolutamente inaspettato. Ma la domanda è d’obbligo. Come nasce questa passione per la scrittura?
Riccardo in realtà non sa dirlo con esattezza. Spalanca gli occhi azzurri. Sorride.
“Certamente – mi dice – non avrei mai pensato che la decisione nata per gioco con una amica di partecipare ad un concorso di poesia avrebbe portato questo risultato”.
E invece. Primo classificato. Il volo in Sicilia con il padre, per ritirare il premio.
“Quando mi hanno comunicato che avevo vinto, non volevo crederci, mi sembrava impossibile. Un caso. Appunto.”
E così, sempre un po’ per caso il secondo concorso. Albenga. Una selezione (C’era una svolta ndr) patrocinata dal Ministero della pubblica istruzione e finalizzata alla valorizzazione delle eccellenze.
Ma quello che attrae il giovane casentinese non è tanto questo, quanto il fatto che l’incipit del racconto sarà di Paolo Giordano. “Uno scrittore che amo molto. Ho divorato i suoi libri”.
Strana coincidenza questa. Paolo Giordano il fisico prestato alla scrittura, o lo scrittore scienziato, che guarda caso ha in comune molti aspetti con il giovane Riccardo.
Che alla domanda su quali siano le materie scolastiche che predilige non ha dubbi: le materie scientifiche. La matematica, la Fisica. E di nuovo una grande soddisfazione. Lo scorso aprile infatti il diciassettenne casentinese è stato premiato direttamente dallo scrittore del Corpo Umano.
Rientrato nella rosa dei 5 ammessi ad una recensione e al confronto con lo scrittore torinese.
“Ricevere consigli da Paolo Giordano è stata un’emozione fortissima, mi confida Riccardo.
Poi il nostro colloquio si fa più disteso. La vita di un adolescente normale, con molte passioni, (danza classica, hip hop, jazz, e gli sbanidieratori… non dimentichiamo gli sbandieratori), una grande creatività (creo spesso da solo piccoli regali per gli amici, con materiali di recupero), scarso interesse per il mondo virtuale (sì, alcuni giochi, ma mi annoiano velocemente). La lettura.
Ma insomma Riccardo un’aspirante scrittore con queste caratteristiche. Su dai è anomalo.
Cosa leggi?
Pirandello, Buzzati, Calvino. Il primo libro amato tantissimo? Il sentiero dei nidi di ragno.
Comincio a capire. E, per dirla con lo stesso Paolo Giordano, davvero l’adolescenza è il momento in cui tutto può ancora succedere, perché si è aperti. Aperti alle infinite possibilità dettate dai cambiamenti. Dalle svolte. Dalle giravolte. Chissà che Riccardo non abbia imparato proprio dalla danza, sua grande e immutata passione, che le piroette, anche culturali, sono uno dei modi, forse il più divertente, ma certamente il più efficace, per tirare fuori i propri talenti. E con tanto di bacio accademico.

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