Avanti tutta, con la Toscana pronta a navigare su internet fino ad un gigabit al secondo anche nelle frazioni e borghi più piccoli e periferici. Nonostante si sia ad agosto, proseguono i lavori per portare la banda ultralarga dove, affidandosi ai soli operatori privati e alle logiche di mercato, non sarebbe mai arrivata. Cinque cantieri aperti in tre giorni: oggi è stata la volta di Castel San Niccolò in provincia di Arezzo. C’era anche l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli.
I lavori rientrano nel piano messo in campo l’anno scorso e finanziato dalla Regione attraverso i fondi comunitari dei programma Fesr e Feasr 2014-2020, rivolto alle cosiddette ‘aree bianche’: quei territori, cioè, che con la sola logica di mercato non si riuscirebbe a coprire e dove internet veloce non sarebbe mai arrivato, perché meno popolati o meno densamente frequentati da aziende. Dalle stime dello scorso anno si parlava di 784 mila toscani e 364 mila edifici interessati, tra case, uffici, imprese e abitazioni. Entro il 2020 anche lì si potrà navigare fino a un gigabit al secondo, ovvero la stessa velocità delle grandi città. In alcuni comuni lo si potrà fare fin da Natale.
“Sono interventi di grandezza diversa: chirurgici a volte, dove piccole e a macchia di leopardo erano le aree lasciate sguarnite dagli operatori privati, oppure estesi. A Pontremoli, ad esempio, il privato non aveva mai investito sulla banda ultra larga, in nessuna delle frazioni” ricorda e spiega l’assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli.
Il progetto è stato reso possibile grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione per il digitale, parte delle quali per la costruzione e gestione di una rete a banda ultra larga nelle cosiddette “aree bianche”. Il bando fatto da Infratel è stato vinto da Open Fiber, la società attiva in tutto il territorio nazionale per costruire e gestire un’infrastruttura in fibra ottica. In Toscana saranno realizzate opere per oltre 170 milioni di euro.
“La banda larga e quella ultralarga sono tra le opere pubbliche più importanti per la nostra Regione – ricorda ancora Bugli – e contribuiscono alla competitività e allo sviluppo dei territori come strade e autostrade. Sono infrastrutture essenziali per aziende che vogliono stare sul mercato, e anche per la qualità della vita dei cittadini”. “. Internet e servizi on line infatti aiutano ad accorciare la distanza con la pubblica amministrazione e ad avere città smart. “Siamo stati la prima Regione a partire con il bando e dobbiamo sfruttare questo vantaggio: arrivare sei mesi prima o sei mesi dopo può voler dire essere competitivi o meno. Dunque occorre fare presto”. “La Toscana – conclude – è stata tra le prime regioni ad investire per abbattere il digital divide. Abbiamo portato negli anni scorsi la ba nda larga dove il mercato non avrebbe da solo provveduto, e proseguiamo adesso con la banda ultralarga: una delle più grandi infrastrutture su cui stiamo investendo e che si sta estendendo simultaneamente in tutta la Regione”.
Tutti i comuni toscani, raggruppati in quattro fasi, saranno infatti interessati dai lavori da qui al 2020, compresi i grandi capoluoghi: naturalmente l’intervento riguarderà solo le aree bianche e non coprono l’interezza dei territori comunali.La fibra arriverà direttamente al domicilio degli utenti e i cantieri saranno veloci perché, per stendere cavi necessari, in molti casi saranno utilizzati cavidotti o palificazioni – pubblici o realizzati da altri operatori – che già esistono. Dove mancano si provvederà a nuovi scavi, ma piccoli e profondi e larghi appena pochissime decine di centimetri a bordo della carreggiata. Per le abitazioni più isolate la connessione sarà garantita da ponti radio. Limitati saranno dunque i disagi per i cittadini. A giugno, attraverso un’unica conferenza di servizi che costituisce un’ulteriore novità e buona pratica, è stato dato il via libera ai lavori a sessantacinque di sessantanove comuni coinvolti nel prima dei quattro lotti. Un’innovazione che ha consentito di essere veloci anche nei permessi e tagliare i tempi della burocrazia, pur tutelando attraverso le prescrizioni necessarie la bellezza del patrimonio paesaggistico e culturale toscano.
“Siamo felici di portare la nostra fibra in questi cinque comuni toscani – sottolinea Marco Gasparini, regional manager Toscana di Open Fiber – dove saranno cablate circa 11 mila unità immobiliari: il tutto con la tecnologia all’avanguardia di Open Fiber, l’FTTH, che consentirà ai cittadini di navigare fino a un gigabit al secondo”. “Dove possibile – prosegue Gasparini – riutilizzeremo infrastrutture esistenti, e il resto della rete sarà realizzato con tecniche che creeranno meno disagio possibile agli abitanti”. Open Fiber non vende servizi in fibra ottica direttamente al cliente finale, ma è attiva esclusivamente nel mercato all’ingrosso offrendo l’accesso a tutti gli operatori di mercato interessati. Una volta conclusi i lavori, cittadini e aziende non dovranno quindi far altro che contattare un operatore e scegl iere il piano tariffario preferito per navigare ad alta velocità. La rete sarà data in concessione per 20 anni a Open Fiber, che ne curerà anche la manutenzione, e rimarrà di proprietà pubblica. La società si è aggiudicata il primo e il secondo bando Infratel per la copertura della aree bianche di 17 Regioni italiane e la Provincia Autonoma di Trento, per un totale di quasi 7mila comuni.
Il cantiere inaugurato l’11 agosto: Castel San Niccolò (AR)
Sette mesi e mezzo per completare i lavori. Tanto servirà per stendere i 45 chilometri di fibra ottica necessaria a cablare 2.491 edifici. Per 149 di questi, i più remoti, saranno utilizzati ponti radio e tecnologie wireless. Le frazioni, località e borghi complessivamente interessati sono Valgianni, Barbiano, Vertelli, Poggio Vertelli, Pagliericcio, Rifiglio, Sala, Spalanni Bivio, Poggiolino, Cortina, Prato di Strada, Cavolini, Doccia, Capezzi, Strada, Ponte d’Arno, Borgo alla Collina.
Open Fiber, l’azienda che si è aggiudicata il bando Infratel per la copertura delle aree bianche della Regione Toscana, per posare la fibra potrà contare su venti chilometri di cavidotti e canaline che già esistono. Per i restanti venticinque si dovranno scavare minitrincee, larghe e profonde pochissime decine di centimetri, ai margini della carreggiata. L’amministrazione comunale plaude. “Non possiamo che essere contenti di una simile iniziativa che comprende anche i territori montani – sottolinea il vice sindaco, Antonio Fani –, ovvero paesi e borghi meno densamente popolati e che non avrebbero i numeri per sperare negli investimenti degli operatori privati. Invece in questo modo anche i territori più disagiati riusciranno ad essere collegati alle rete telematiche ed usufruire delle opportunità di sviluppo legate ai servizi on line”.
Comunicato stampa Toscana Notizie (Walter Fortini)