Una discarica a cielo aperto
Voglio riallacciarmi a un articolo che ho pubblicato a maggio. Si trattava di una riflessione, un paragrafetto doloroso provocato dal primo taglio dell’erba che lasciava emergere zozzerie e miserie di certe persone.
Non avevo ancora visto la macchia ingrata che spicca in un parcheggio pressoché nuovo in via Pegomas a Strada in Casentino. Tale miseria mi è stata segnalata da una cara amica che deve, purtroppo, godere di questo triste spettacolo, costretta dalla viabilità che la conduce verso la propria abitazione.
Infatti, quando si cominciano a intravedere le prime case del paese, l’occhio svolazza qua e là iniziando così a farsi un’idea di ciò che più o meno gli si parerà davanti, e sicuramente viene rapito dal verde ancora brillante di cui è provvisto il nostro Casentino, nonostante il periodo di pochissime piogge. Peccato che a un certo punto la vedi: misera e poco fiera, una vera e propria discarica a cielo aperto, improvvisata da persone che col rispetto di loro stesse e degli altri hanno davvero poco a che fare.
Nel nuovo parcheggio, che si incontra appunto all’inizio del paese, sono stati situati dei bidoni della spazzatura, ma accanto a loro, davvero poco fiere e buttate per terra senza alcuna riflessione, si possono vedere cose di ogni sorta: un divano capovolto, l’esterno di un frigorifero, una vecchia damigiana e quant’altro, ma soprattutto si può provare una sorta di dolore nel doversi rendere conto che la miseria umana non ha limiti.
E pensare che esiste un numero verde col quale, prendendo accordi, un furgone ti viene sotto casa e ti alleggerisce di qualsiasi cosa non si voglia o non si possa più tenere.
E in un bel paese come Strada in Casentino, nel comune di Castel S. Niccolò, una misera discarica a cielo aperto che inquina uno spazio assai visibile procura davvero tanta rabbia, di quelle che ti fanno scrollare la testa e sospirare, perché ciò che si vede appare come un dente cariato in quello che potrebbe essere un bel sorriso.