EDI GROUP, il viaggio continua…

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Nella foto, i titolari di Edi Group durante la presentazione alla stampa con il sindaco di allora Daniele Bernardini

Idee e progetti della società, che cresce anche nel numero dei soci e alza l’asticella degli obiettivi. (Info pubb.)

“L’importante, è chi il sogno ce l’ha più grande”, cantava Roberto Vecchioni 35 anni fa. Sognare dunque è bello, e sognare in grande lo è ancora di più. Alcuni mesi fa a Bibbiena, la società EDI GROUP si è presentata al pubblico e alle Istituzioni, illustrando il suo progetto verso un ambizioso obiettivo: portare le eccellenze casentinesi e toscane ad essere conosciute in Italia e nel mondo, con un’attenzione particolare alla innovazione e agli strumenti del nostro tempo. L’azienda, nata dall’incontro fra una famiglia torinese e una casentinese, racconta ai lettori di CasentinoPiù quali sono stati gli sviluppi di questi ultimi mesi, con le parole dell’amministratore Federico Bachini e di uno dei soci, Luciano Giunipero, che rappresenta la parte piemontese del cuore di questa azienda. Anche perché di novità ce ne sono…

«Questa vallata – esordisce Bachini – dove noi viviamo e lavoriamo da sempre, ha edicatturato il cuore dei nostri soci, trasferitisi qui dal Piemonte per lavoro. Insieme abbiamo iniziato a parlarci di un sogno: diffondere la nostra eccellenza gastronomica e artigianale in un mondo che ancora non la conosce, ma che spesso sa apprezzarla quando ne viene in contatto.»

L’idea è condivisa da ambo le parti, dunque questa società s’ha da fare. «E la decisione – conferma Giunipero – è quella di darle anche una connotazione innovativa, giovanile, femminile. Abbiamo lavorato per creare il marchio, ristrutturato un immobile industriale a Bibbiena, posto le basi per un’attività commerciale con due linee di prodotti. Unendo le nostre esperienze e competenze, insieme sosteniamo il peso iniziale di questa impresa, dandoci mete molto elevate, perché la qualità di ciò che il territorio può esprimere merita una diffusione ampia. Poi abbiamo, da poco, anche completato la compagine dei soci.

Oggi nel progetto EDI GROUP l’attività di commercio online e offline di prodotti locali è in pratica la punta dell’iceberg. «Ne abbiamo testato la qualità con un temporary store a Milano in dicembre. Poi c’è stato l’accordo con i Circoli Ricreativi di Ferrovie Nord, una realtà da 12.000 dipendenti, per la possibilità di commercializzare articoli a marchio Edi. Ora affrontiamo la seconda fase lavorando in tre direzioni per posizionare il marchio sul mercato: proponendo i nostri prodotti a vari livelli distributivi, offrendoli al pubblico nella piattaforma on line, e pensando ad una serie di punti vendita a marchio, in Italia e all’estero. È un programma anche oneroso, ma su progetti importanti e credibili si possono attivare accordi e joint-venture a vari livelli, e c’è anche un’attenzione delle istituzioni con i relativi bandi. Ci siamo fatti affiancare da professionisti in ogni campo, perché la crescita sia proporzionata e costante; proprio pochi giorni fa in TV l’imprenditore Horacio Pagani ha detto che un’azienda nata da poco è come un bambino, che diventa uomo se tutte le sue membra crescono armonicamente, siamo convinti che questo sia il giusto percorso.»

Sono comunque già tante le imprese casentinesi che cercano sul web spazi di mercato, che cosa propone di nuovo EDI GROUP? «Riunire tutti i prodotti in un brand, sviluppare tre canali di vendita principali, portarli a disposizione anche di piccole realtà locali, in pratica un progetto di crescita nostro insieme a quello di un territorio. Infine, ma non meno importante, vi è l’aspetto della ricerca e innovazione, perché nuove tecnologie e nuove sensibilità (energetica, ambientale, in genere una filosofia più green) le possiamo applicare anche al cibo e a tutto ciò che promuoviamo. Nei prossimi mesi ci attendono passaggi importanti e ci auguriamo di avere altre novità da comunicare anche attraverso i media, che fin qui ci hanno dato attenzione, e li ringraziamo per questo.»

Chi sono i nuovi soci di EDI GROUP

I coniugi Marco Scaravonati e Giulia Balestreri, imprenditori cremonesi con una spiccata sensibilità verso le energie rinnovabili e la sostenibilità ambientale, hanno fatto il loro ingresso in EDI GROUP da poche settimane. Li presentiamo in questa breve intervista.

Quali sono i motivi che vi hanno indotto ad investire in questo progetto?

Sono insiti nel progetto stesso. Lo abbiamo ponderato con attenzione in numerosi incontri e sotto ogni aspetto. Crediamo nelle potenzialità di crescita di questa iniziativa e abbiamo scelto di farne parte direttamente, investendo e portando anche il nostro contributo a livello di know how e di esperienze.

Conoscevate il Casentino? Credete che il territorio possa incidere sullo sviluppo aziendale?

Onestamente il Casentino lo abbiamo visto solo adesso, in questi ultimi mesi abbiamo considerato rischi e opportunità, abbiamo anche conosciuto meglio coloro che hanno fatto partire questa impresa, fino a decidere di diventarne soci. Poi anche venire qui è stata un’altra bella scoperta. Ne abbiamo anche conosciuto alcune particolarità artigianali, crediamo davvero che ci siano delle eccellenze da valorizzare.

Di che cosa vi occupate principalmente?

Siamo allevatori, ma soprattutto siamo sempre attenti alle innovazioni. Per esempio, utilizziamo le ampie superfici dei nostri capannoni per produrre energia solare, e abbiamo investito molto per installare anche un impianto di produzione di energia dalle biomasse, provenienti dalle coltivazioni e dall’allevamento. Ci stiamo attrezzando per la nostra prima linea di suini “antibiothic free”. Insomma, spesso quando c’è da scommettere in qualcosa che ci piace non ci tiriamo indietro”.

Cosa direste di voi per farvi conoscere meglio?

Che siamo legati e complementari in tutto, nella vita familiare come nel lavoro. Che abbiamo una figlia appena diventata maggiorenne, che siamo molto curiosi di lavorare per questa nuova impresa. Poi ognuno di noi ha le proprie passioni e i propri interessi, com’è giusto che sia. Marco per esempio è presidente provinciale di Federcaccia a Cremona e sa che spesso proprio i cacciatori sono i primi a rispettare l’ambiente, parola che anche qui in Casentino ha un significato particolare. Giulia è l’anima “tecnologica” della famiglia, e amerebbe molto anche viaggiare “Se solo ne avessimo più tempo”… Augurare buon viaggio a tutti, a questo punto, è il minimo che si possa fare.

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