Che c’entra Dante con Iggy Pop? Niente. Ma solo in apparenza. E si sa… l’apparenza spesso inganna!
Giovedì 19 settembre nello splendido salone delle feste del castello dei Conti Guidi a Poppi, gli immortali endecasillabi del sommo Poeta hanno incontrato quasi improbabilmente la musica di Iggy Pop… ma non solo. Connubio molto suggestivo per l’intercalare delle declamazioni. Il ritmo nell’endecasillabe è fondamentale, in questo caso scandito dalle corde di una chitarra classica… da un giornale arrotolato… da un cucchiaino e una tazzina di caffè.
“La Divina Commedia al bar” questo il titolo, uno spettacolo coinvolgente a cura di NATA che, nelle figure di Livio Valenti e Lorenzo Bachini, ha trascinato lo spettatore lungo le rive del fiume infernale gremito di anime imploranti.
Un viaggio del tutto in parallelo con l’odierno disagio dell’uomo attanagliato dalla paura.
Un viaggio che spesso si affronta meglio in compagnia di una guida esperta e ferma nelle sue posizioni.
Un viaggio che tenta in tutti i modi di distrarci dall’unico, vero sguardo che potremmo incontrare. Uno fra mille. Magari neanche lo rivedremo. Ma in quello sguardo, se sapremo coglierlo, potrebbe esserci la chiave di una vita di ricerche all’interno dell’animo umano.
Un viaggio affrontato con la leggerezza giusta da appassionare e far riflettere lo spettatore. A seguire “Infernalmente” a cura di Stefania Maggini.
Un vero e proprio pugno emotivo. Un groviglio di sentimenti accartocciati nella pancia delle anime dei condannati e buttati fuori attraverso l’intensissima interpretazione degli attori.
Roberta Soldani: una Francesca innamorata e drammatica nella meraviglia dell’incontro con Paolo (Gabriele Acciai) disperato e gemente.
Un Ulisse visionario in balia di onde anomale incarnato da Francesco Santini e per finire un sorprendente Lenny Graziani che ha dato vita all’ira infinita del Conte Ugolino in ogni parola pronunciata.
Di una semplicità quasi disarmante: quando anche con poco o niente si riesce a far entrare chi guarda nella scena… l’Inferno nel nostro caso!
Inquietante al punto giusto l’intervento silenzioso di Dante e Virgilio: una solenne passerella negli inferi.
Complimenti. Davvero complimenti. Una serata infernale che di sicuro ha lasciato il sapore della cultura in chi ha assistito.