Sarà il monastero di Camaldoli, nel cuore delle foreste casentinesi, ad ospitare il convegno “La nuova centralità della montagna” in programma venerdì 8 e sabato 9 novembre. L’iniziativa, promossa dalla Società dei Territorialisti è realizzata con la collaborazione di numerose associazioni culturali e istituzioni tanto delle Alpi che degli Appennini, tra i quali: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Convenzione delle Alpi, Symbola, Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio, SISEF, FAI, Legambiente, CIPRA Italia, DIST PoliTo, Dislivelli, Rete Montagna, Mountain Wilderness, UNCEM, IAM-PoliTo, Unimont – Progetto Italian Mountain Lab, IRES Piemonte, AISRe, NEMO, SNAI Comitato Scientifico, Accademia delle Alte Terre, ArIA – Centro di Ricerca per le Aree Interne e gli Appennini, Ordine degli Architetti della provincia di Arezzo. L’obiettivo dell’evento è quello di approfondire l’inversione di tendenza che vede oggi la montagna tornare ad essere centrale, dopo un lungo periodo di abbandono e di esodo verso le pianure e le grandi città. La ricerca di nuovi stili di vita, di produzione e di consumo pone l’attenzione sul valore e sulle potenzialità dei territori montani, come spazio di vita peculiare e unico per chi ci abita e per chi ci lavora, e come patrimonio territoriale di cui siamo tutti beneficiari e responsabili. Al convegno parteciperanno oltre 120 persone, fra studiosi e protagonisti della vita nelle terre alte, chiamate a discutere e proporre soluzioni e strategie condivise per una nuova centralità della montagna.
“Lo scopo che ci siamo prefissati finanziando e incentivando le cooperative di comunità è quello di dare un contributo per arrestare lo spopolamento dei borghi e delle frazioni montane – ha detto l’assessore alla presidenza della Regione Toscana Vittorio Bugli, che al convegno racconterà l’esperienza delle cooperative di comunità che si sono già costituite – crediamo molto in questa sperimentazione, pensiamo che possa dare una spinta anche per invertire il trend di impoverimento delle economie di queste aree oggi considerate marginali. Tra i progetti che finora abbiamo sostenuto, c’è chi ha puntato sul turismo slow e chi sulla valorizzazione ambientale, chi sui servizi per le persone anziane o fragili, chi sulla cultura. E’ un percorso che vogliamo continuare, e che si basa soprattutto sulla collaborazione, sulle idee e sull’entusiasmo di chi ci vive: è uno strumento innovativo dunque, ma è allo stesso tempo un metodo antico, che appartiene alla tradizione della nostra regione. Il primo bilancio ha corrisposto alle attese ed è stato coinvolgente. Chi ha scelto di rimanere in questi luoghi o chi non ci è nato ma ha deciso di viverci, ha fatto una scelta forte. Ognuno ha la sensazione di poter fare qualcosa di utile e decisivo per la propria comunità, e questo amplifica l’entusiasmo, dando vita ad esempi di economia collaborativa e di maggiore coesione sociale”.
L’evento inizierà venerdì pomeriggio alle 14,30 con la seduta plenaria di apertura, la presentazione da parte del presidente dell’SdT Alberto Magnaghi, i saluti di Don Ugo Fossa della Comunità Monastica Camaldolese, Vittorio Bugli assessore della Regione Toscana, Luca Santini presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ed Eleonora Ducci sindaco di Talla in rappresentanza dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino e dell’Ecomuseo del Casentino. Il programma continuerà con i tavoli di lavoro dedicati ai cambiamenti socio-demografici, ai cambiamenti ambientali, ai cambiamenti tecnologici e ai cambiamenti della governance, nei diversi contesti della montagna italiana. Nella seduta plenaria conclusiva verrà approvato un “manifesto” che definirà le proposte per una nuova centralità e una nuova civilizzazione: un’agenda politica “dal basso” per la montagna italiana nel contesto europeo. Il documento farà sintesi del dibattito e del confronto che scaturiranno dai tavoli di approfondimento che si svolgeranno il sabato mattina. ma anche dalle riflessioni del territorio che accoglie l’iniziativa. In particolare, nell’ottica dello scambio sinergico, il convegno dialogherà con un’altra iniziativa, Oltreterra – Stati Generali delle Comunità dell’Appennino, in programma a Corezzo (Chiusi della Verna) nelle stesse date e le cui conclusioni saranno recuperate nella stesura dello stesso manifesto redatto dalla Società dei Territorialisti all’indomani del convegno.
Per informazioni ed iscrizioni: www.societadeiterritorialisti.it
Poppi, 6 novembre 2019
Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa