Per tornare a casa, sono costretto a fare un Girone. Dopo essermi ritagliato giusto il tempo di un Bagno a Ripoli, devo attraversare una Vallina, ed è faticoso: una volta presi la decisione di tentare una strada alternativa, e la Compiobbi.
Fu ancor più traumatico, dalla fatica avevo dolore anche all’Anchetta: non fu una scelta da Sieci e Lode.
Una volta passato il Pontassieve, il traffico si placa e posso concedermi un bicchiere di vino a Nipozzano: è anche di qualità, e non sa Di Acceto.
Per un Pelago non prendo la multa all’autovelox, anche se tra una curva e l’altra la macchina Consuma: in questi anni ho svuotato fin troppi Borselli.
La strada, poi, si fa sempre più tortuosa e mi ripeto “vai piano, vai piano, vaiano”, che se la piglio allegra sono un Omomorto.
Dopo aver sfinito la frizione la mia hogan è diventata una Scarpaccia, ma vedendo un Pratovecchio, capisco finalmente di essere arrivato in Casentino, il luogo dove voglio stare.
Ed è giusto che ci Stia.