Di Riccardo Bargiacchi
Lo sapevi che…
…che all’Italia in Miniatura, il famoso parco tematico romagnolo, tra i 273 monumenti che rappresentano tutta Italia ce n’è anche uno casentinese? Ogni volta mi stupisce e mi inorgoglisce leggere il cartellino con scritto “Poppi” e vedere la miniatura della Colonna di Dante tra il duomo di Firenze e San Marino! Il monumento rappresentato non è stato scelto per il suo valore in sé, ma per l’importanza dell’evento che commemora: la Battaglia di Campaldino. Noi casentinesi a volte la sentiamo istintivamente come una storia nostra, concretamente rivissuta nell’esperienza personale attraverso la familiarità con storie, monumenti, novelle e leggende, ma fu in realtà un fatto d’armi di portata internazionale. All’epoca infatti quella battaglia ebbe quasi il sapore di una guerra mondiale, in cui non si scontrarono semplicemente Fiorentini e Aretini, ma due grandi coalizioni internazionali di Guelfi e Ghibellini, in cui peraltro non mancavano fuoriusciti fiorentini tra le fila ghibelline e, dall’altra parte, esponenti dei ceti dirigenti di Arezzo e del suo territorio convertiti al guelfismo, come alcuni conti Guidi. L’importanza dell’evento superava quindi i confini del Casentino, quelli della Toscana ed anche dell’Italia, fino a superare anche i confini dell’Europa e i limiti cronologici del Medioevo, se andiamo a considerare gli sviluppi e gli effetti in una prospettiva di lungo periodo; basti pensare al fatto che, al di là dell’oceano Atlantico, ancora quasi inesplorato in quel 1289, il nuovo continente deve in qualche modo a Campaldino il proprio nome: il nome Amerigo iniziò a diffondersi a Firenze in onore proprio di Amerigo di Narbona, capitano della compagine guelfa, per poi tramandarsi, come spesso accade ancor oggi di nonno in nipote, fino ad arrivare a quell’Amerigo Vespucci, da cui il temine America ebbe origine.
Riccardo Bargiacchi