Comunicato stampa della Lista civica Uniti per il Futuro di Castel san Niccolò
Sembra che il Sindaco di Castel San Niccolò abbia sviluppato un particolare odio nei confronti di alberi e piante, in particolare per quelli che costituiscono patrimonio storico e affettivo della propria comunità.
Dopo aver raso al suolo il Parco delle Fontanelle, promettendo un intervento rivoluzionario grazie ai finanziamenti derivanti da un bando regionale (finanziamenti che, tra l’altro, non arriveranno perché il comune è rimasto escluso dal bando!), il Sindaco ha deciso di far abbattere querce storiche nella frazione di Borgo alla Collina e nella località di Orgi. Querce a cui tutti gli abitanti della frazione sono (anzi, grazie al Sindaco, erano!) affezionati e che hanno sempre fatto parte del loro patrimonio storico e paesaggistico.
Chiunque, nei giorni successivi, recandosi sul posto in cui è avvenuto il taglio ha potuto constatare che buona parte delle piante abbattute non sembravano essere in cattive condizioni. Anzi, al posto delle secolari querce, fino a qualche giorno fa “luogo del cuore” di molti borghigiani, c’erano cataste di legna pregiata.
Siamo convinti che la “linea politica” del Sindaco abbia raggiunto un punto problematico: come mai da qualche tempo il comune di Castel San Niccolò sembra diventato il paese di Edward mani di forbice? Come mai decine di piante, spesso parte del patrimonio affettivo -ancor prima che paesaggistico-, vengono tagliate senza alcuna remora dall’amministrazione?
Crediamo che, al di là dei profili giuridici della questione, ve ne sia uno ancor più rilevante: è una buona amministrazione quella che tra una ordinaria manutenzione del proprio patrimonio e interventi radicali ed eccessivi sceglie sempre i secondi?
A conclusione di tutta questa vicenda resta a tutti noi soltanto una domanda: PERCHE’?
Perché le querce di Borgo sono state abbattute?
Perché al posto del Parco delle Fontanelle è rimasto, ad oggi, un parcheggio a cielo aperto?
Valbonesi Manola, Danesi Lorenzo, Quaratesi Paola