La Biennale europea d’arte fabbrile di Stia dona al Parco Nazionale tre delle sue sculture più belle

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La Biennale d’arte fabbrile di Stia è, dal 2003, nel “Ring of the european cities of iron works”, l’associazione che raggruppa le più importanti mostre ed esperienze a livello europeo nel settore del ferro battuto. Ogni edizione assegna il titolo di campione del mondo di forgiatura.

Tre delle opere più significative delle ultime edizioni sono state donate al parco nazionale Foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna.
Per secoli in movimento” di Egor Bavkyn (San Pietroburgo) ha vinto il primo Concorso di scultura nel 2017. Il tema proposto per la competizione, ispirato all’area protetta,  era “Natural geometries”. Si tratta di un allegoria del lavoro del tempo sulla terra, fino alla distruzione degli oggetti e della materia.  Ma la natura, saggia, distruggendo, rilascia energia per nuova vita.
L’opera “Cerchi concentrici“, terza al Concorso di scultura 2017, della latinense (Formia) Stefania Paradiso, rappresenta un albero che rivela la sua intima struttura offrendo la sua parte più interna e preziosa in un abbraccio di amore incondizionato. I cerchi concentrici del tronco, in un esplosione assonometrica si offrono così, in una naturale apertura all’osservatore, come a donare ossigeno all’uomo e alle altre creature del bosco. Il fusto e la superiore chioma vengono delineate geometricamente, a sottolineare la semplicità di un gesto d’amore del regno vegetale a madre terra.
La terza opera, “Dondolì”, una particolarissima panchina, è il prodotto dl workshop 2018 della scuola di forgiatura, condotto dai maestri Claudio Bottero e Roberto Magni.

Le opere sono state dislocate, a disposizione della popolazione del Parco e dei turisti, sul lastricato della piazza e nel cortile, a servizio dell’ufficio informazioni dell’area protetta di Pratovecchio.

C. stampa

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