Che vita meravigliosa! – Il Diario del Fazzi –

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Dopo alcune vicissitudini delle settimane precedenti tra cui una nottata al pronto soccorso, un secondo svenimento prima della chemio sempre per versamento pleura, chemio prima botta e chemio seconda botta, il peggio sembrava essere finito. E invece il detto “al peggio non c’è mai fine” mi è sembrato essere perfetto per i fatti avvenuti nei giorni successivi. Come direbbe il mio babbo questo detto “ci sta a pipa di cocco”.

Ma veniamo ai tragici accadimenti.

Dopo la chemio aspetto i suoi effetti, ma per fortuna solo un po’ di febbre si fa viva perché per il resto non sento altro. Mangio tutto con appetito e non ho nessun tipo di nausea!
Il dolore alla pleura passa e dopo un paio di giorni scompare totalmente.
Mi sento un leone e fiero di me giovedì mattina mi metto la gamba e, a sorpresa, senza dire niente a nessuno, mi reco in Ufficio. Un bel selfie alla mia scrivania e subito lo posto sui social con piena soddisfazione.
Torno a casa carico come un funaio e la sera festeggio con una bella cenetta.
Penso: sono fuori dal tunnel!!!
La goduria dura poco. Il giorno dopo il dolore ritorna… e come torna!
Si riparte con la giostra degli antidolorifici, del cortisone e di tutto il resto.
Perdo il conto delle pasticche da prendere alle varie ore. Per fortuna c’è la Barbara che anche dal lavoro mi scrive ogni 5 minuti se ho preso la pillola, se mi sono misurato la febbre e se ho controllato l’ossigenazione del sangue.
Mi fonde per qualsiasi cosa, ogni volta che mi passa davanti mentre sono spaparanzato sul mio fido divano guarda se sono bianco nel viso o se sono troppo rosso, se brucio o se sono freddo, non si fida se dico che sto bene e almeno una volta al dì mi ordina di avvertire in caso di aumento di dolore, perchè la Guardia Medica è pronta ad intervenire!
Il lavoro sporco purtroppo è toccato a lei: si deve occupare di coordinare tutta la parte burocratica e le sue preoccupazioni sono giunte oramai ad un punto di non ritorno e il suo stress a livello 9. Sto studiando di mandarla alle Terme.

Tutto sembra quindi procedere bene, ma appena passa il dolore del versamento parte un dolore imprevisto al moncone che in 11 mesi non avevo mai sentito, non è come il dolore dell’arto fantasma, ma sono delle pulsazioni dentro che mi tengono sveglio quasi tutta la notte. Sarà il tempo che cambia, mi dicono in molti il giorno dopo, cerco di mantenere l’autocontrollo. Praticamente appena me ne finisce una me ne arriva un altra, in una sorta di giostra che non si ferma mai! Ora, detto questo, alcuni penseranno che il Fazzi alla fine si sia demoralizzato ed effettivamente quella ultima nottata mi veniva quasi da piangere, più per il nervoso che per il dolore. Dopo un anno e due mesi, non ne posso più, pensavo nel buio della notte.

Ma la mattina mi sono svegliato presto per riprendere le pasticche e nonostante la nottata insonne non sentivo nessun dolore! Il mio senso di benessere è di nuovo fiorito.
I miei pensieri sono di nuovo corsi verso dei sogni da realizzare, delle poesie da scrivere e degli obiettivi da raggiungere. La mia mamma è arrivata a portarmi la colazione a letto con la pasta che piace a me e l’odore della moka è arrivato fino dentro alla camera.
Ho sorseggiato la tazzina con la mia dolce Trilli fra le gambe, ho misurato l’ossigenazione sangue, che ha decretato un bel 97!!!! e mi sono nuovamente detto:

Che vita meravigliosa!

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