Nuova vita al gioco del biliardo grazie al CSB Pratovecchio

Il gioco del biliardo ha origine antichissime tant’è che il primo tavolo da gioco di cui si ha notizia certa fu quello di Luigi XI, re di Francia, da lui ordinato nel 1470. Da allora, trascorsi oltre cinque secoli, il biliardo è a tutti gli effetti una disciplina sportiva ufficiale con una sua federazione e l’organizzazione di tornei internazionali e di campionati del mondo nelle varie specialità. Nel tempo però, la crescita di questo gioco come disciplina sportiva è stata inversamente proporzionale alla sua divulgazione nei bar di paese. Negli anni 80 e 90 erano tantissimi i bar che avevano una sala da biliardo, casomai era piccola, angusta e dovevi stare attento a prendere bene le misure sennò sbattevi la stecca nel muro, ma era presente. Addirittura esistevano locali dove si poteva giocare solo a boccette perché non c’era spazio sufficiente per giocare a stecca, ma il biliardo c’era lo stesso! Il biliardo era atmosfera, era fumo di sigaretta, era un bicchiere con un liquore ambrato appoggiato da qualche parte e sorseggiato ogni colpo, era musica di sottofondo, era concentrazione ed era un ragazzetto piccolo che non poteva giocare, ma stava lì, a guardare i colpi dei “vecchi” e ad imparare perché un giorno avrebbe giocato anche lui a biliardo. Un gioco che è stato celebrato in tantissimi film di successo, basti citare Lo spaccone con Paul Newman, Il colore dei soldi di Martin Scorsese o i tre film che il grande Francesco Nuti ha dedicato a questo affascinante gioco. E c’è anche un bellissimo quadro di Van Gogh, Il caffè di notte, che ha come protagonista proprio il biliardo. Nel tempo però, complice la modernità, la globalizzazione (perché si dà la colpa sempre a quella…) o chissà cosa, il biliardo è sparito da tanti bar.

Non a Pratovecchio

Nel paese dell’alto Casentino, grazie al CSB Pratovecchio, il gioco del biliardo ha trovato nuova vita ed è tornato agli antichi splendori. Ed è stato possibile grazie alla caparbietà di alcuni appassionati come Rodolfo Ristori, Stefano Massaro e Alessandro Valentini che, a cavallo tra gennaio e febbraio, nella sala da biliardo del Bar Centrale, hanno organizzato un torneo che ha visto la partecipazione di ben 52 giocatori provenienti dal Casentino, ma anche da lontano: Arezzo, Figline, Montevarchi, Sansepolcro, Sieci e Firenze. Il torneo (“50 all’italiana per finire a goriziana tutti doppi a 600”) se l’è aggiudicato il giovane tesserato del CSB Pratovecchio Andrea Andreani, aretino ma con origini casentinesi (il babbo è di Porrena), battendo, nella finale che si è disputata il 16 febbraio scorso, Niccolino Vignali, eclettico e storico giocatore di Soci, con il punteggio di 630 a 346. Il CSB Pratovecchio, per voce di Rodolfo Ristori, ci fa sapere che attualmente, come associazione affiliata alla federazione, conta 18 tesserati, ma che spera di aumentarne il numero in maniera esponenziale. E ci conferma che il torneo, visto il successo di partecipazione che ha ottenuto, verrà sicuramente replicato il prossimo anno; per continuare a far splendere questo antichissimo gioco dalle magiche atmosfere che ha fatto sognare, disperare ed esultare generazioni intere di appassionati.

 

 

 

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