Lo sapevi che il poppese… (Rikipedia – Curiostoria del Casentino)

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Foto di Carlo Gabrielli

Lo sapevi che…

…che il territorio di Poppi, così come risulta a cavallo del confine diocesano, si colloca precisamente sul confine anche dal punto di vista linguistico? Infatti, per quanto la fiorentinità dei dialetti casentinesi sia stata negata sulla base della mancanza in questi della peculiarità più caratterizzante del consonantismo fiorentino-senese, cioè dell’alternarsi in aspirata o fricativa di consonanti intervocaliche che in latino dovevano suonare come occlusive velari, dentali o labiali (C, T, P), non si può far a meno di notare che nell’Alto Casentino manca una caratteristica tipica dei dialetti aretino-chianaioli, e cioè la mancanza di raddoppiamento fonetico della consonante iniziale di parole che seguono preposizioni semplici o congiunzioni. Il dialetto poppese non presenta la seconda caratteristica fiorentina dei dialetti altocasentinesi, la presenza dell’articolo singolare maschile “ i’ ”, ma, a differenza del panorama linguistico bassocasentinese, è fortemente connotato dal raddoppiamento consonantico iniziale: «a pPoppi si va a lletto all’otto» è la frase  proverbiale con cui nel Basso Casentino si sottolinea questa caratteristica che distingue il poppese dai dialetti valligiani più aretini.

 

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Riccardo Bargiacchi
Riccardo Bargiacchi, nato in Casentino nel 1978, vive a Poppi con moglie e figlio; laureatosi con lode a Firenze in Archeologia Medievale, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, discutendo una tesi sui castelli dei conti Guidi in Casentino, ha iniziato la propria attività lavorativa con le pluriennali indagini archeologiche condotte nel sito del Lago degli Idoli (Stia, AR), come componente dell’équipe della cooperativa archeologica Co.IDRA di Firenze (2003-2007). Mantenendo un rapporto di collaborazione con la Cattedra di Archeologia Medievale dell’Università di Firenze per progetti nazionali e internazionali, è socio dello spin-off accademico Laboratori Archeologici San Gallo. Attualmente per conto della cooperativa Oros, lavora presso il Museo Archeologico del Casentino di Bibbiena fin dalla sua inaugurazione ed ha collaborazioni in atto con l’Ecomuseo del Casentino ed altre realtà della valle per quanto riguarda attività storico-archeologiche e didattiche. Accanto a numerose pubblicazioni scientifiche legate alla sua attività professionale, anche in sedi prestigiose come la rivista ufficiale della materia “Archeologia Medievale” (I conti Guidi e l’incastellamento del Casentino: il caso di Poppi, A.M. n° XXXV-2008, Firenze, All’Insegna del Giglio, 2009, pp. 315-332), e comprese due monografie intitolate “Chiese e Santuari del Casentino” (2011) e “Castelli e Feudatari del Casentino” (2014), frutto del Progetto di conoscenza e valorizzazione del Fondo Goretti Miniati (a sua cura per conto della Biblioteca di Poppi e dell’Ecomuseo del Casentino), dal punto di vista letterario, oltre a sporadiche apparizioni su riviste o antologie di premi letterari, è autore di una raccolta di poesie (Tanatofilia. Poesie d’amore, Firenze, MEF - L’Autore Libri Firenze, 2010) e di un romanzo: Falterona, Stia, AGC Edizioni, 2016 (collana “CasentinoPiù” n° 01). È storico collaboratore della rivista CasentinoPiù: da luglio 2010 tiene la rubrica “Casentino medievale: storia e archeologia”.

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