Di Francesco Ceccarelli
Cristina Salvi, classe 1970, è una maestra di tennis casentinese ed è stata una tennista di grande talento a livello giovanile e professionistico. E’ stata 18 volte Campionessa italiana, dalle giovanili under 12 alla Serie A in tutte le categorie. Ha vestito la maglia della nazionale in tutte le categorie giovanili. Ha vinto circa 50 Tornei Nazionali cat. OPEN in Italia e, girando in tutto il mondo, 4 tornei da 10.000$ in singolare, circa 10 tornei da 10.000$ in doppio, 1 torneo da 25.000$, finale in un 50.000$, entrambi in singolare. La sua miglior classifica Mondiale WTA è stata n.151 in singolare e n.160 in doppio, mentre in Italia è stata la n.7 nella classifica operativa assoluta. Insomma, un’atleta di tutto rispetto che abbiamo incontrato per parlare di tennis, di sport e della sua attività a Stia.
Cristina, dopo una vita passata sui campi da tennis, a lottare contro le tue avversarie, hai ancora voglia di calcarli e di tramandare ai giovani quello che hai imparato?
Quando ho smesso di giocare, nel 2002, e ho cominciato a insegnare a Sinalunga (SI) ero un po’ preoccupata dal fatto che prima tutto quello che facevo era per il mio tennis e quindi per me stessa, insegnando questo viene messo da parte e non sapevo quale sarebbe stata la mia reazione. Invece devo dire che l’insegnamento mi ha stimolato un altro tipo di competizione quella finalizzata a far sì che il mio allievo possa imparare questo bellissimo sport per divertirsi e, perché no, per mettersi in gioco sia contro sé stesso che contro gli altri. Soprattutto i bambini cominciano a dover affrontare le prime emozioni che poi possono essere costruttive per la vita di tutti i giorni. Mi piace stare a contatto con loro ascoltarli e farli divertire mi gratifica molto.
Come è maturata la decisione di venire ad insegnare a Stia?
Nel 2016 dopo aver lavorato per 4 anni a Sinalunga (SI) e per 10 anni a Bibbiena, insieme a mio babbo Giorgio, che mi dà una grossa mano, mi sono rimessa in gioco, cercando di creare un Circolo Tennis alla “mia maniera”, con le mie iniziative e soprattutto con la mia mentalità, creando un ambiente sano aperto a tutti, dove i ragazzi possono passare il loro tempo in tranquillità giocando a tennis e sentendosi a casa. Tutti devono sentirsi i benvenuti e devono capire che alla base ci deve essere un impegno massimo perché nel tennis come nella vita da niente non viene niente! Per questo sono venuta a Stia! Ero in cerca di un posto dove poter ricominciare e il presidente di allora, Michele Cipriani, mi ha dato carta bianca per ricostruire la scuola tennis e tutto il settore sportivo del Tennis Club Stia. Sono molto soddisfatta del risultato ottenuto, è diventata una bella realtà sia per i ragazzi della scuola che per i numerosi adulti che hanno ripreso a giocare. Siamo talmente tanti che prima della pausa forzata stavamo provando a coprire con un altro pallone pressostatico anche il campo in terra. Mi trovo molto bene qui a Stia, ho trovato persone molto disponibili nei miei confronti, ma soprattutto persone piene di entusiasmo nel costruire qualcosa di bello.
E poi è arrivato il maledetto Coronavirus…
Purtroppo dal 9 marzo per colpa di questo maledetto Virus abbiamo dovuto chiudere i battenti, “sgonfiare “ il pallone e nella frenetica e pesante attesa di ripartire cerchiamo di tenerci in forma con i miei ragazzi attraverso allenamenti fatti a casa in videochiamata, un modo per sentirsi anche più vicini.
Una domanda da profano: essendo il tennis uno degli sport con minor contatto fisico e quindi meno problematico per le distanze da tenere, non pensi che potrebbe essere uno dei primi a ripartire?
Per la ripartenza credo che il tennis sia uno degli sport meno a rischio di contagio vista la distanza e il numero dei giocatori in campo e per questo credo e mi auguro che sia uno dei primi sport che con le dovute precauzioni possa ripartire presto.
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