La proposta: un mercato contadino locale. “Vogliamo un sistema economico, equo, solidale e sostenibile”

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Durante la crisi sanitaria causata dal Covid-19, molti “assetti” economici si sono trasformati. Molti sono in via di evoluzione. Anche in Casentino c’è fermento. In questa sede parliamo di produttori locali, che chiedono di confrontarsi con le amministrazioni della nostra vallata, con un documento condiviso, circa la possibilità di promuovere una filiera corta e soprattutto biologica. Con proposte concrete e sottoscritte, si presentano come una sinergia di intenti volta a ripartire proprio dal territorio.

Questo il documento sottoscritto da molti produttori locali

PER LA TRANSIZIONE AD UNA ECONOMIA AGROALIMENTARE SOSTENIBILE IN CASENTINO

RICHIESTA DI CONCERTAZIONE CON PRODUTTORI LOCALI, ASSOCIAZIONI, CITTADINI ED UNA PRIMA CONCRETA PROPOSTA: UN MERCATO CONTADINO LOCALE

Questo documento trae origine da alcuni incontri tenutisi durante l’attuale crisi sanitaria ed economica causata dal virus Covid-19 all’interno di una rete di produttori, gruppi, associazioni, cittadine e cittadini del Casentino che hanno deciso di unirsi per porre l’attenzione sull’urgente necessità di portare avanti una società basata su un sistema economico equo, solidale e sostenibile.

In tale prospettiva, anche prendendo ispirazione da realtà simili al Casentino, realtà in qualche modo confinata ma ricca di cultura, storia e diversità ecologica, alimentare, sociale, riteniamo che per superare la devastante crisi in cui nuovamente ci siamo ritrovati (dopo quella del 2008) e per affrontare la perdurante crisi climatica, sia, anzitutto, essenziale partire da temi fondamentali come Agricoltura e Alimentazione, per poi prendere in considerazione, in un percorso condiviso, tutti gli altri temi (es. educazione, economia, mobilità, rifiuti, etc.) che potrebbero portare ad una vera transizione sostenibile della vallata.

A tal proposito, ci sembra importante sottolineare un elemento che è emerso in queste difficili settimane: l’attenzione rivolta al cibo, alla sua qualità e alle modalità della sua produzione da parte di numerose famiglie è aumentata e sempre più cittadini hanno riscoperto l’essenzialità dell’alimentazione nella scala di importanza dei propri consumi. Tale rinnovata consapevolezza non può davvero essere ignorata dalle amministrazioni locali, se non assumendosi, deliberatamente, le prevedibili conseguenze negative che ciò comporterebbe dal punto di vista economico, ambientale e sociale.

Come associazioni, cittadini e produttori responsabili, sappiamo bene quali difficoltà comporti una transizione complessiva dell’economia e, in generale, della nostra vita verso una maggiore sostenibilità, ma da sempre abbiamo praticato (e non solo approfondito a livello ideale) questa visione della società, in special modo rispetto al sistema agroalimentare, e pensiamo di poter dare un sostanziale contributo rispetto a tale specifico settore, una cui transizione verso la sostenibilità è assolutamente prioritaria.

All’interno delle associazioni che si occupano da moltissimi anni in Casentino dei temi qui affrontati, infatti, l’obiettivo è sempre stato quello di offrire ai consumatori del territorio alternative sane e sostenibili alle necessità alimentari, coinvolgendo intensamente i produttori locali che, principalmente, praticano un’agricoltura contadina agroecologica e biologica (certificata e non). Questi produttori non prevedono l’uso di fertilizzanti, pesticidi di sintesi, diserbanti e organismi geneticamente modificati, e cercano di ridurre al minimo l’emissione di gas serra, lo spreco d’acqua e la produzione di rifiuti, eliminando lo sfruttamento della manodopera e garantendo un reddito dignitoso al lavoro agricolo.

Negli anni, molte associazioni della vallata hanno organizzato attività periodiche per valorizzare il territorio e hanno cercato di portare avanti pratiche innovative, come per esempio l’acquisto condiviso di prodotti sostenibili e locali (es. Gruppo Acquisto Solidale del Casentino), la Garanzia Partecipata (GP) (es. il Biodistretto), un meccanismo di controllo, verifica e gestione tra produttori e consumatori che ha fatto avvicinare i cittadini con chi produce il loro cibo o l’educazione alla salute e al cibo (es. la Grande Via). È certamente anche grazie a loro che il Casentino ha potuto registrare dati importanti legati ai flussi turistici oltre a mantenere un buon livello nella qualità della vita (pur accompagnato alle conosciute difficoltà legate a molti altri settori economici).

La piccola agricoltura contadina ancor di più ha rivestito in questo senso un ruolo essenziale. A livello di economia locale la piccola agricoltura contadina da sempre, infatti, ha rafforzato la coesione sociale tra tutta la comunità del nostro territorio, attraverso i mercati, i gruppi di acquisto, le consegne a domicilio, il rapporto diretto con i consumatori, il rispetto dell’ecosistema e soprattutto attraverso la mirabile opera di presidio, da tutti riconosciuta fondamentale per preservare non solo il paesaggio toscano, ma anche per ostacolare la tragica degenerazione del dissesto idrogeologico. Lo stesso lavoro della Regione Toscana, che negli anni si è mossa per la costituzione dei Distretti Rurali1 (LR 17/2017), dei Distretti Biologici2 (LR 51/2019), e per la valorizzazione dell’agricoltura contadina e di alta qualità, rischierebbe ora di essere completamente inficiato e travolto dalla devastante crisi attraversata dall’intero sistema produttivo. In special modo in Casentino, dove agricoltura e turismo rappresentano settori a dir poco fondamentali (con più di 150mila presenze turistiche solo nel 2017 – fonte: rapporto CREA, 20193). Per queste ragioni,

Chiediamo

ai sindaci e alle istituzioni di rispettare e sostenere le filiere agro-alimentari locali e sostenibili, insieme alle numerose forme di economia solidale presenti nel territorio, avviando sin da ora un confronto con i produttori locali, le associazioni e i cittadini per introdurre una concreta e fattiva serie di azioni (nell’ambito di una complessiva strategia) volta all’ottenimento di risultati reali e misurabili nella prospettiva di una transizione ad un sistema agroalimentare sostenibile.

A questo scopo, ci rendiamo direttamente disponibili, con tutte le nostre competenze ed energie, al confronto ed all’implementazione delle iniziative che verranno eventualmente condivise.

Ci impegniamo

ad aprire un dibattito pubblico su questi e altri temi, per dare voce e per collaborare con tutti i soggetti che vogliano avviare un confronto e/o portare proposte, nuovi argomenti, competenze e strumenti per contrastare gli effetti delle periodiche e continue crisi economiche (occupazionali e finanziarie), agricole, alimentari e ambientali, così come l’impatto di modelli di produzione, anche energetica, non più sostenibili. Nella consapevolezza delle grandi difficoltà che sta attraversando in questo periodo il sistema economico agroalimentare locale, e che richiedono risposte tempestive e urgenti, ma che allo stesso tempo siano strutturali e di lungo periodo e non solo emergenziali, riteniamo utile, sin da subito, provare ad avanzare anche una prima proposta concreta e realizzabile.

A più riprese e continuativamente si è aperto all’interno della comunità un dibattito sulla possibilità di offrire ai produttori locali uno spazio settimanale dove poter vendere i propri prodotti.

I produttori, le associazioni e gli altri soggetti che da molti anni partecipano a mercati e fiere, sia in Casentino che in altri territori, possono indicare chiaramente quali sono stati in passato e sono tutt’ora gli aspetti critici che limitano la buona riuscita dei tentativi fatti. Riteniamo fondamentale che gli Enti Locali si aprano a un reale e ampio confronto con i soggetti interessati, che potrebbero offrire aiuto e supporto; che vengano valutati attentamente le esigenze e gli interessi dei produttori locali; che venga programmata un’efficace pubblicità informativa dell’iniziativa.

Proponiamo

un primo, pragmatico passo verso la transizione ad un sistema agroalimentare sostenibile, rispetto al quale ci rendiamo sin da subito disponibili a lavorare insieme:

la realizzazione di un vero e partecipato mercato contadino locale.

Un mercato contadino locale potrebbe offrire uno sbocco per la realizzazione di una economia territoriale, e, contemporaneamente, darebbe agli abitanti della vallata la possibilità di accedere ad un cibo sano e prodotto localmente, oltre che ad uno spazio realmente sociale (la cui esistenza è sempre più rara).

Uno spazio riservato ai produttori locali andrebbe incontro a molteplici obiettivi:

·   Accesso a cibo sano, fresco, genuino ed economicamente accessibile.

  • Promozione delle relazioni economiche eque incentrate sullo scambio, l’interazione, la fiducia e la trasparenza.
  • Preservazione e sostegno del patrimonio agro-alimentare in ambito locale, arrestando il processo di estinzione della biodiversità.
  • Avvicinamento tra produttori e
  • Diffusione delle buone pratiche alimentari basate sul consumo di prodotti di stagione.
  • Aumento del consumo critico e miglioramento della salute

Il mercato potrebbe certamente rappresentare solo un piccolo tassello all’interno di una strategia più ampia per sostenere l’economia locale, strategia che potrebbe prevedere vari piani d’azione (tra cui per esempio la creazione di laboratori di riparazione, riciclo e riuso per l’economia circolare, il sostegno ai negozi di vicinato, etc.). Aiutare l’economia di vicinato significherebbe mantenere vivo economicamente e socialmente il nostro territorio, con beneficio per tutti, facendo sì che le risorse e la ricchezza si possano muovere all’interno dei nostri comuni, incrementando la richiesta di prodotti locali.

In tale prospettiva, ove condivisa, l’adesione e/o l’appoggio di tutti gli attori interessati (tra cui, per esempio, anche gli esercenti consapevoli e sostenibili del territorio) potrebbe rendere il percorso da intraprendere ancora più significativo ed efficace e per tale motivo desideriamo sottoporre il presente documento, affinché si avvii un serio confronto ed una forte condivisione di intenti (oltre che decisionale) con tutti i soggetti interessati.

Aderiscono e promuovono il documento:

Biodistretto del Casentino Associazione La Grande Via

Agricola Miobio Agriturismo Poggio a Poppi

Agriturismo Casentino

Antica Acquacoltura Molin di Bucchio

Azienda Agricola Cerofolini Paolo

Azienda Agricola Consorti Sergio

Azienda Agricola Grechi

Azienda Agricola Il Colle dei Sogni

Azienda Agricola Il Loggiato – Zafferano del Casentino

Azienda Agricola Podere le Rocche

Gruppo di Acquisto Solidale del Casentino

Azienda Agricola Poggio di Dante 

Azienda Agricola Tarazona Miriam

Azienda Agricola Zuccari

Casale Camalda Az. Agr. Biologica Campi Orfici

CUNA di Federico Staderini Fattoria Cuore Verde

La Buona Luna Azienda Agricola Molino Fratelli Grifoni

Società Agricola Podere Bellosguardo Toscana Officinalis

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