L’appuntamento è fissato per sabato 26 settembre, dalle 10.00, all’Ecomuseo della Castagna di Raggiolo. Docenti universitari e studiosi si confronteranno sul patrimonio artistico e architettonico della vallata
RAGGIOLO (AR) – Una giornata di studio dedicata all’arte in Casentino tra quattordicesimo e quindicesimo secolo. Questo è il tema della sedicesima edizione de “I colloqui di Raggiolo” che sabato 26 settembre, a partire dalle 10.00, riunirà docenti universitari e studiosi dell’arte nei locali dell’Ecomuseo della Castagna di Raggiolo per un’occasione di formazione, di approfondimento e di confronto dedicata alla storia casentinese. L’iniziativa è nata nel 2005 ed è promossa da La Brigata di Raggiolo, dall’Associazione di Studi Storici “Elio Conti”, dall’Università di Siena e dall’Ecomuseo del Casentino, in collaborazione con il Comune di Ortignano Raggiolo.
L’accesso alla sala che ospita i lavori è consentito in numero limitato ed esclusivamente su prenotazione al 338/155.27.96 per garantire il rispetto delle norme di contenimento del Covid19, ma sarà possibile seguire “I colloqui di Raggiolo” anche in streaming su https://meet.google.com/osi-uwws-amj. «“I colloqui di Raggiolo” – commenta Paolo Schiatti, presidente de La Brigata di Raggiolo e promotore dell’iniziativa insieme al coordinatore scientifico Andrea Barlucchi, – rappresentano un importante momento di studio per conoscere e valorizzare la storia locale. Al termine dell’incontro verranno prodotti e pubblicati gli atti dell’iniziativa che arricchiranno la raccolta di documenti delle precedenti edizioni che, tra l’altro, hanno consentito a Raggiolo di conoscere aspetti inediti della propria storia che hanno aperto scenari di novità, anche in ordine allo sviluppo di nuove attività di promozione e di tutela».
Le testimonianze artistiche della vallata saranno il focus su cui verranno incentrati “I colloqui di Raggiolo”. Il Casentino è caratterizzato da castelli, pievi e santuari che conservano preziose opere di artisti, pittori e scultori tra cui spiccano quelle in terracotta invetriata di Andrea Della Robbia e dei suoi figli: su tale patrimonio architettonico, scultoreo e pittorico sarà posto l’accento nel corso della giornata per presentare nuove e inedite ricerche. Il programma si aprirà alle 10.00 con gli interventi “Architettura della pietra e ciclo economico. Dai lavori privati ai lavori pubblici. Il paradigma del Casentino” di Maria Cecilia Luschi, “Aperture ghibertiniane in territorio aretino” di David Lucidi, “Per l’esordio di Jacopo del Casentino: exit Maestro dell’Annunciazione Spinola” di Angelo Tartuferi e “Florilegio. Appunti sul patrimonio artistico della chiesa di San Michele Arcangelo a Raggiolo” di Serena Nocentini, proseguendo poi nel pomeriggio dalle 15.00 con “Una mappa dei cantieri del ‘400 ad Arezzo e in Casentino” di Giuseppina Romby, con “Sculture di luce. Sulle tracce dei Della Robbia in Casentino” di Fiamma Domestici, con “Nella santità dei luoghi. Lorentino d’Andrea e la sua bottega nelle chiese casentinesi durante il XV secolo” di Nicoletta Baldini e con “Santa Maria del Sasso: un fiore del Rinascimento” di Michel Scipioni.
C. stampa