In collegamento il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, un incontro con personalità della ricerca scientifica e della gestione delle risorse.
Giovedì 22 ottobre. Officine Capodarno, Pratovecchio Stia (Arezzo).
L’obiettivo di “Half-earth”, Ispirato dal famoso biologo e naturalista Edgar O. Wilson, è garantire la salute del nostro pianeta per le generazioni future. E, in quest’ottica, la campagna sostiene la necessità di conservare metà della terra e del mare per salvaguardare la maggior parte della biodiversità.
L’accelerazione data negli ultimi anni alle attività umane ha determinato un pericoloso incremento dell’impronta ecologica delle attività dell’uomo sul pianeta, con una riduzione degli spazi a disposizione degli ecosistemi e del tempo disponibile per lo svolgimento dei processi naturali. Gli ecosistemi forestali sono stati tra quelli più colpiti in ogni parte della terra, con uno squilibrio tra emissione e assorbimento di anidride carbonica e la riduzione della biocomplessità, legata anche all’ estinzione di specie e habitat.
Nella convinzione che non si possa rispondere al degrado del pianeta con interventi limitati nello spazio e nel tempo, Wilson, nel suo libro “Half earth”, ha lanciato una proposta che, a prima vista, può sembrare utopistica: sancire un patto tra uomo e natura, lasciando metà della terra alla tutela dei processi di quest’ultima e l’altra metà alle attività antropiche.
Wilson supporta questa proposta con ampi riferimenti scientifici ed evidenziando che l’alternativa è la sempre più rapida alterazione delle condizioni del pianeta, portando alla minaccia di scomparsa dell’uomo.
“Half earth” è una misura necessaria e, soprattutto, praticabile per tutelare la vita del pianeta? Se ne parlerà con personalità del mondo della ricerca scientifica e della gestione delle risorse. La discussione servirà a sviluppare un ragionamento critico su tale paradigma, per ripensare l’uso del territorio come elemento di un patto intergenerazionale: necessario per lo sviluppo sostenibile, per la conservazione della biodiversità, per mitigare i cambiamenti climatici e fornire preziosi benefici ecologici.
La giornata presso le
Officine Capodarno si aprirà alle 15,30 con i saluti di benvenuto di Sergio Costa, ministro dell’Ambiente (videomessaggio), Luca Santini e Alessandro Bottacci – presidente e direttore del Parco – e Fabio Clauser, fondatore della riserva naturale integrale di Sasso Fratino.
Alle 16, 30 inizierà la tavola ratonda “Più spazio e più tempo per le foreste” con interventi di Alessandro Chiarucci dell’università di Bologna (“Perché metà della terra? considerazioni numeriche sulla necessità di proteggere una parte del Pianeta”); Gianluca Piovesan (“Pianificare Half earth in Italia, principi, criteri e indicatori) e Bartolomeo Schirone (“E’ possibile lasciare il 50% delle foreste italiane alla libera evoluzione Come e dove”), dell’università della Tuscia; Franco Andreone, del Museo di scienze naturali di Torino (“Anfibi in pericolo: metà del pianeta può salvarli?”) e di Carlo Rondinini, dell’università “La Sapienza” di Roma (“Un futuro sostenibile per preservare metà della terra”). Chiude Meri Rigo, artista (“Monumenti naturali in arte. Dendrocentrismo: una possibile visione?).
Si potrà partecipare alla diretta streaming sul canale You tube del Parco e dell’Università della Tuscia.
Venerdi 23 ottobre ci sarà un’escursione nella riserva biogenetica di Badia Prataglia, attività rivolta alle guide ambientali escursionistiche.
Tutte le iniziative sono a prenotazione obbligatoria (ufficio informazioni del Parco, tel. 0575. 503029)
C. Stampa