Voci dal Casentino: Volare con Sisto Ghinassi e il suo “paramotore”

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L’amore per il volo ha reso un gruppo di uomini saldamente legati da questa passione che li accomuna e che li tiene insieme a colorare il nostro cielo. Il “Gruppo volo Casentino” è qualcosa di appena nato ed è costituito da circa dodici uomini, che quando possano si trovano per alzarsi in volo con le loro vele multicolore.
Anche domenica diciotto ottobre sono saliti ad imbellire il nostro cielo casentinese, e mi piace pensare che tante persone siano state a testa all’insù, a godere di quelle strane farfalle che galleggiavano nel cielo limpido di una mattina di ottobre.
Anche io ero fra quelle persone, e stare ad osservare quello spettacolo dal mio lucernario, mi ha alleggerito non poco, oltretutto non nego di aver provato un pochino d’invidia verso quel volo che per svariati motivi non è accessibile a tutti, e a dir la verità la parte bambina di me ha sperato che mi venissero a prendere.
Questa realtà del volo col “paramotore” mi affascina molto e così, ogni volta che incontro il mio amico Sisto Ghinassi, “l’uomo volante”, come mi piace chiamarlo, lo investo di domande e vado alla ricerca delle varie emozioni e sensazioni che lui mi trasmette con quel suo entusiasmo di ragazzino.
Raccontaci di questa meravigliosa iniziativa.
Il sorvolo dei castelli, alle pendici del parco Nazionale del casentino è stato appoggiato dal comune di Bibbiena e dell’ente parco, dopo che gli abbiamo espresso l’idea, e l’amicizia che lega il nostro gruppo, insieme alla grande passione per il volo col paramotore, hanno fatto il resto.
Nell’ottobre del 2013 venne fatto per la prima volta, all’epoca si chiamava “manifestazione”, oggi invece è un ritrovo per poter volare insieme sopra alle meraviglie di cui la nostra vallata è ricolma. Certo, per ottenere il permesso abbiamo dovuto superare non poche difficoltà, perché, anche in questa occasione il muro delle normative, è stato bello spesso, ma d’altra parte questo è un periodo particolare dove tutto è ancor più amplificato dalle difficoltà del momento.
Quanti siete a colorare il cielo?
In Casentino siamo in quattro, ma in realtà siamo una dozzina di piloti e anche quando abbiamo sorvolato i castelli, eravamo più o meno tutti. In quella occasione io ero passeggero perché dovevo fare le riprese, ma devo dire che è stato emozionante lo stesso, soprattutto era bello pensare di volare non solo per il nostro piacere ma anche per alleggerire gli animi di coloro che ci stavano guardando, animi che sono sottoposti a un grave stress psicologico, in questo particolare periodo, e questa prospettiva ha reso il tutto ancor più entusiasmante.
Credo che siate riusciti nel vostro intento…
Sicuramente si colorano gli animi degli occhi che ci guardano, soprattutto quello dei bambini perché loro sono più facili a sognare di volare. Io da bambino non sognavo altro e oggi mi trovo a poterlo fare e ne sono felice. Oggi possiamo col “paramotore”, e chissà più in là nel tempo come voleranno quei bambini che ci guardano mentre sognano di farlo. Comunque la consapevolezza di tenere tanta gente col naso all’insù, ci fa stare davvero bene.
Avete avuto questa idea tutti insieme?
Sì, la cosa è partita da tutti noi del “Gruppo Casentino volo”, e il comune di Bibbiena insieme all’ente parco hanno appoggiato la nostra idea di sorvolare sopra ai castelli.
Sostanzialmente che cosa siete, un gruppo, un’associazione, o cos’altro?
Siamo un gruppo a tutti gli effetti e il nostro nome è: ”Gruppo volo Casentino”, e facciamo parte dell’associazione APS, ovvero, Associazione Promozione Sociale. Oltretutto, sempre nel campo da dove partiamo e atterriamo, il nostro “campino”, come ci piace chiamarlo, facciamo volare anche i modelli che alcuni di noi, che sono aeromodellisti, costruiscono con le proprie mani. Anche quella del modellismo è una vera passione, e si tratta di modellismo di alta qualità. In fondo, sempre di volo si tratta.
Conosco bene la tua sensibilità per questo ti chiedo: quanta emozione si racchiude in questo progetto?
Tanta emozione, quella emozione che ci ha fatto sorpassare le varie difficoltà, del resto. Questo periodo di Covid 19, ha la pretesa di tenerci “incatenati”, ma noi abbiamo lanciato un seme che credo e spero possa germogliare e crescere, cosicché, magari per l’anno prossimo poter fare di più, o ripetere un altro sorvolo in tempo di neve, credo sarebbe bello per la gente che ama guardarci, colorare il cielo bianco di neve, sarebbe davvero bello, ma anche per il nostro gruppo e per l’amore nei confronti del volo che ci accomuna tantissimo.
Raccontaci a ruota libera.
Il volo è quel qualcosa che mi riporta indietro nel tempo, a quando ero piccolo e sognavo sempre di volare. Quando sono lassù sono felice e ciò che mi si infila negli occhi e nel cuore è un qualcosa di straordinario. Non hai idea di come mi appaiono i colori da lassù. Ormai volo col “paramotore” da più di vent’anni e quando volo divento farfalla, nulla mi separa dall’aria: né un vetro, né una sorta di paratia, niente, ci siamo io e l’aria, insieme a tanta libertà. Infatti domani andrò a volare e se ci sarà nebbia, vorrà dire che volerò sopra le nuvole. Sai, in quella distesa immensa non esiste infezione o dolore, esiste soltanto il dispiacere di riscendere giù!
Sarebbe bello che il nostro gruppo crescesse, che altri occhi potessero godere delle meraviglie di questa nostra terra, sarebbe bello trasmetterlo ai bambini, sarebbe bello se… insomma voglio sognare anche coi piedi per terra.

Questo gruppo appena nato è come un bambino che deve crescere, e Sisto c’è già così tanto affezionato che me lo ha fatto amare col suo racconto, e a differenza di voi, cari lettori, io ho potuto godere di un video che “L’uomo volante” mi ha inviato e che mi ha piacevolmente commosso. Una cosa è certa però, che questo progetto per essere appena nato, è incredibile che sappia già volare!
Grazie Sisto e, al prossimo volo!

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Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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