Nel 2020 si sono ridotte di un terzo le richieste di aiuto delle donne casentinesi in situazioni di disagio o vittime di violenza di genere. A causare il netto calo, non solo gli aspetti organizzativi degli uffici, costretti a contingentare personale e accessi nel rispetto delle normative di contenimento della pandemia, ma anche l’impossibilità per le vittime, di chiedere aiuto durante i mesi di lockdown. Una prigione nella prigione che ha portati alla riduzione di 1/3 delle richieste in un solo anno. Se nel 2019 gli accessi allo sportello infatti erano stati 16, nel 2020 sono state solo 5 le donne che sono riuscite a rivolgersi al servizio, 3 residenti a Bibbiena, 1 a Poppi e 1 a Castel San Niccolò. Tra queste 4 erano straniere e solo 1 italiana, 2 avevano un’età compresa tra i 30 e i 39 anni, 1 tra i 18 anni e i 29 anni e 1 tra i 40 e i 49 anni. Proprio per una maggiore sensibilizzazione, nei prossimi mesi sono in programma degli incontri informativi sul fenomeno della violenza di genere e l’attivazione di percorsi di presa in carico delle donne vittime di violenza, rivolti agli operatori dei servizi e alle FF.OO. Lo Sportello inoltre ha cambiato sede trasferendosi nel “Centro per le Famiglie del Casentino” in Piazza Risorgimento, numero 1 a Ponte a Poppi, una sede facilmente raggiungibile, in quanto è vicino sia alla stazione ferroviaria che alla fermata degli autobus di linea, con un ampio ambiente progettato per garantire l’accoglienza e l’ascolto in tutta riservatezza.
Lo Sportello Ascolto donna del Casentino fa parte della rete degli Sportelli promossa dall’Amministrazione Provinciale di Arezzo, attivi in tutto il territorio con l’obiettivo di fungere da servizi a bassa soglia con personale appositamente formato in grado di accogliere le richieste di aiuto di donne in situazione di disagio o vittime di violenza di genere, e di orientarle verso i servizi appositi.
Il servizio casentinese è aperto dal 2009, e dal suo avvio ad oggi è stato gestito dall’Associazione ”Pronto Donna”. E’ possibile accedere il venerdì dalle 10.00 alle 13.00.
“La riduzione statistica delle donne che si sono rivolte allo sportello nel 2020, ci permette di fare luce sulla natura del processo di emersione della violenza sulle donne – ha dichiarato la presidente dell’associazione Pronto Donna Loretta Gianni – la paura, la vergogna, il timore di non essere credute porta le donne che subiscono violenza a chiedere aiuto solo se hanno la percezione di un accoglienza, un ascolto e di un luogo sicuro, dove poter raccontare vissuti profondamente dolorosi. Negli ultimi anni abbiamo registrato un continuo aumento delle donne accolte, che ci ha confermato che il lavoro di Rete stava producendo ottimi risultati, rendendo sempre più evidente un fenomeno che prevalentemente ancora rimane sommerso. Nel 2020 la paura del contagio e le limitazioni di spostamento, hanno arrestato il processo, ecco perché in questo momento è molto importante creare nuovamente le condizioni più favorevoli per l’accoglienza. È proprio alla luce di queste riflessioni che accogliamo con gioia ed entusiasmo la nuova sede dello Sportello Ascolto Donna, che garantisce un setting