Le tentazioni sono molteplici, anche quelle di cioccolato. Intervista alla nostra “Maestra Cioccolatiera” casentinese.
Già quando sei nei paraggi della “cioccolateria” ti senti invadere da quell’odore acre e dolce al tempo stesso, l’odore preferito da tanti, dai più! Graziella Meloni ormai da diversi anni ha aperto il suo laboratorio insieme al marito Alessandro Norcini, proprio in via di Memmenano al numero 21, e di questa arte ne hanno fatto un lavoro, che, momento a parte, gli sta dando davvero tante soddisfazioni.
Il negozio non è chissà quanto grande ma racconta la sua qualità, quella qualità che Graziella lascia esprimere dagli eccellenti incartamenti e nomi delle barrette di cioccolato. Ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i gusti, sembra addirittura, cosa che non sapevo, che ci siano delle tendenze rivolte al consumo del cioccolato, una sorta di moda insomma.
– “Tentazioni” cioccolato in Casentino, è una realtà che nasce da zero, – mi racconta Graziella. – Ho dovuto fare dei corsi per poter lavorar bene il cioccolato, ma anche in questo settore, l’esperienza si fa “sul corpo”, si sbaglia e si riprova a fare, e così via. Mi piace soprattutto inventare, creare, inserire dei gusti e provare ancora, mentre Alessandro si occupa delle consegne, dei conti e degli imballaggi. Diciamo che insieme formiamo un discreto team che per il momento funziona bene.
Mi piace lavorare con la materia prima di alta qualità dentro la quale inserisco le tendenze del momento, mi diverto a fare barrette di cioccolato e a dar loro un nome mirato, ad esempio: Ottimismo, che è un cioccolato ai frutti rossi, Incanto, che è ai frutti di bosco, Emozione, che è allo zenzero e cannella, e ancora Morfeo, che è al cioccolato extra fondente all’ottanta per cento, oppure Regina, che lo è al settantadue per cento… e poi c’è Sogno, Tenerezza, Soave, e così via.
Lavoriamo tante ore al giorno io e Alessandro e diamo ai clienti la massima disponibilità, felici di poterlo fare. Ho cominciato ad accarezzare l’idea della cioccolateria perché vendevo cioccolato per un’altra azienda, finché mi è venuta la voglia di inventare qualcosa di nuovo, di mio, ed eccomi qua. Con mio marito cerchiamo di stare al passo e di realizzare cioccolato per tutti i bisogni, per tutte le voglie, proprio per questo faccio cioccolato senza glutine e posso preparare tutto anche su ordinazione, posso personalizzare le uova con una foto che mi viene inviata o portata qui in laboratorio, e anche mettere al suo interno una sorpresa scelta dal cliente. La novità di quest’anno sono le “barrettine” coi segni zodiacali, che vanno alla grande. Mi piace tantissimo preparare le uova giganti per le lotterie e mi appassiono sempre tanto a farci decori e incartamenti particolari, perché l’uovo deve anche attirare coi suoi colori, eccentrici alle volte. Ultimamente ho assemblato il gusto al caramello salato, e realizzato per questo gusto la tavoletta Gold, che è la massima espressione dell’eleganza, ma è anche in barattolo spalmabile, utile e adattabile anche per dolci. Serviamo sia privati che rivenditori che portano il cioccolato in tutto il centro Italia, e speriamo di andare anche oltre col tempo. –
Qui dentro l’odore del cioccolato s’infonde ovunque, accarezza lo sguardo di Graziella che mi ha raccontato la sua storia “cioccolatosa” con una grande energia e orgoglio, poi si posa sopra ai colori delle uova che fanno sfoggio di sé, l’odore svolazza anche intorno ai tanti riconoscimenti e vari attestati che ci sono all’interno del negozio, quei quadri che raccontano sempre i meriti di un lavoro ben fatto.
Graziella fa parte dell’Accademia italiana gastronomia storica e quando gli chiedo di un attestato in particolare che ha attirato la mia attenzione, Alessandro interrompe il nostro chiacchierare e comincia a raccontare lui di come è andata quella volta: – In quell’occasione, – mi dice, – Graziella è arrivata prima, almeno per me, perché arrivare terza dopo soltanto un anno di esperienza lavorativa e gareggiare con dei mostri sacri della cioccolateria, per me lei ha vinto. Poi, – continua – non voleva neanche ritirare il premio perché aveva da servire la gente al banco, voleva ci andassi io a ritirare il riconoscimento. Roba da matti! –
Ecco, la nostra intervista finisce con una bella risata, e con l’ammissione da parte di Graziella che ciò che mi aveva appena raccontato il marito è storia vera. Definiamo le ultime cose mentre Graziella mi prepara non so quante barrette di quel suo “oro profumoso”, mentre io faccio un po’ di complimenti, ma poi me lo prendo consapevole di andare via con un piccolo tesoro nelle mani.
Grazie ragazzi, e cerchiamo di tenere alta la testa!