La “transizione ecologica” e il Casentino: qualche domanda ai nostri Sindaci

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Foto di Carlo Gabrielli

Comunicato stampa di Movimento Arturo Circolo di Bibbiena e Poppi

C’è una nuova espressione che ora va di moda in Italia, soprattutto da quando si è formato il governo Draghi. E’ la cosiddetta “transizione ecologica”. Per dare attuazione a questo nuovo mantra è stato istituito un apposito ministero (in Italia siamo bravissimi ad inventare nuovi organismi o a cambiare nome a quelli esistenti)

Nuovo?? Mah! Ci verrebbe da dire con i nostri padri latini, “nihil sub sole novum” (niente di nuovo sotto il sole)

Sono anni che parliamo di sostenibilità ambientale, di urbanistica ed edilizia sostenibile. Ma di risultati concreti non se ne sono visti molti.

In Toscana, poi, già la legge 1/2005, che dava regole per la gestione del territorio, prevedeva tutta una serie di norme per la sostenibilità ambientale e per incentivarne l’attuazione, e stabiliva anche incentivi economici per indirizzare gli interventi edilizi verso il risparmio energetico e l’uso delle forme di energia rinnovabile.

Tutto questo è stato ripreso, confermato e precisato nella legge regionale 65/2014 che all’art.220 stabiliva “Incentivi economici ed urbanistici

1. Nel rispetto delle linee guida regionali, e secondo quanto disposto dall’articolo 219, al fine di incentivare l’edilizia sostenibile, i comuni applicano incentivi economici mediante la riduzione degli oneri di urbanizzazione in misura crescente fino ad un massimo del 70 per cento, a seconda dei livelli di risparmio energetico, di qualità ecocompatibile dei materiali e delle tecnologie costruttive utilizzate.”

Il Casentino, per le sue sue caratteristiche strutturali e naturali dovrebbe essere all’avanguardia in questo settore. In realtà non sembra si sia visto molto dell’applicazione di questa legge.

Il problema è che l’attuazione veniva demandata ai comuni ed ai loro regolamenti attuativi. Quanti dei nostri comuni hanno dato attuazione all’articolo 220 della legge 65/14? Si è parlato tanto di regolamento edilizio unico per il Casentino: é stato fatto e messo in pratica? Comprende anche l’attuazione di questa norma regionale? Ci piacerebbe aver qualche risposta dalla Unione dei Comuni.

Noi non abbiamo potuto verificare la posizione di tutti i comuni. A Bibbiena abbiamo constatato che nel corso del 2020 una regolamentazione è stata fatta. Il comune di Poppi, per quanto abbiamo potuto verificare, non ha mai dato attuazione a quell’articolo della legge regionale.

Motivi? Scarsa sensibilità ambientale? Può darsi. Ma, soprattutto, è un problema di soldi. Negli ultimi anni in particolare i Comuni hanno utilizzato l’urbanistica e l’edilizia come un bancomat per fare cassa, per incassare oneri di urbanizzazione. E i soldi profumano più della sostenibilità ambientale!

Ora noi capiamo i problemi dei bilanci e le loro difficoltà. Ma chi amministra i comuni un minimo di coerenza la dovrebbe avere. Se si crede nella necessità del risparmio energetico, di una edilizia non espansiva ma sostenibile, non è accettabile che poi si contraddica il tutto per problemi di bilancio. Anche perché ci sembra una strada troppo facile, un forma di pigrizia mentale continuare ad utilizzare la programmazione urbanistica ed edilizia solo in funzione degli incassi di oneri di urbanizzazione. Siamo sicuri che non ci siano modi più seri e più coerenti per tenere il bilancio sano e proteggere il territorio?

Non ci si possono spellare le mani per il nuovo ministero della transizione ecologica, quando in una realtà come il Casentino non solo non si attua alcuna transizione ecologica, ma si continua a vedere nella espansione urbanistica e nello sfruttamento del territorio l’unica forma di sviluppo, (anche in un periodo in cui di sviluppo se ne vede ben poco, purtroppo) rimanendo abbarbicati alla più vetera ideologia della rapina del territorio, che ha caratterizzato il secolo scorso.

Al Sindaco di Poppi, che oltre al Castello, vanta tra i suoi confini una delle parti più consistenti e pregiate del Parco delle Foreste Casentinesi, vorremo solo chiedere: quando il Comune di Poppi vorrà avviare la sua transizione ecologica? Quando si deciderà ad applicare la legge regionale 65/14 ed in particolare il suo articolo 220?

Visto che siamo nell’anno di Dante, la cui statua troneggia davanti al castello, non vorremmo ritrovarci a recitare i noti versi della Divina Commedia, “le leggi son, ma chi pon mano ad elle?”.

Movimento Arturo, Circolo Bibbiena e Poppi

Giorgio Renzi – Luca Tafi

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