La luce del fuoco
Quando mi sono voltata, ho visto che avevano acceso un fuoco.
Si trattava di quei fuochi che servono a bruciar le sterpaglie,
che sono tante nei campi, in questo periodo dell’anno.
Camminavo lungo una strada che rasenta il fiume,
e alla mia destra, per un bel pezzo di via, mi accompagnava il castello.
Il fuoco Pareva essere fatto ai suoi piedi,
o almeno questo era ciò che la traiettoria mi stava donando.
Era una scena incredibilmente bella, e quel fuoco che ardeva,
pareva volesse arrivare lassù, fino a lui.
La pietra del castello appariva ancora più antica,
mentre le lingue rossastre del fuoco, ci giocavano sotto,
fiamme che lui guardava impassibile dal suo piedistallo.
Pareva pensasse che niente oltre il tempo lo avrebbe potuto intaccare,
ma ormai il tempo che lo ha attraversato è già tanto
e lo ha reso forte, quasi intoccabile.
Al mio ritorno, quando le lingue di fuoco appartenevano ad un misero focherello
giunto al punto di spegnersi, ho provato un po’ pena per lui,
mentre il castello era sempre al suo posto, importante e fiero di sé!