Il bookshop del Castello si fa bello con un’opera di Sara Lovari

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Il bookshop del castello di Poppi, curato dalla rete di imprese D’Appennino, si fa bello e diventa sede espositiva della nuova opera di Sara Lovari.
In ogni angolo del Castello si respira storia cultura arte bellezza. Appena entrati sulla sinistra troviamo una sala che in passato probabilmente fu adibita a custodire le armi e le armature dei soldati dei Conti Guidi. Nel 1441, dopo la cacciata del conte Francesco da Battifolle, la Repubblica fiorentina creò un vicariato con sede a Poppi la cui autorità si estendeva su tutto il Casentino.  Così la comunità di Poppi deliberò la nascita e la conservazione del proprio Archivio storico, in parte proprio collocato in questa sala, oggi anche zona bookshop.
Proprio tra un vasto complesso documentario abbiamo voluto collocare uno splendido rosone di “Divina Commedia” dedicato al sommo poeta realizzato dalla nostra artista casentinese Sara Lovari. Celebriamo quindi Dante Alighieri tra le carte in cui è scritta la storia della nostra Vallata che lo vide uno tra i protagonisti a Campaldino e lo accolse esule.
Le parole dell’assessore Silvia Vezzosi:
“Non un semplice bookshop: sala delle armi ed armature all’epoca dei Conti Guidi, oggi custodisce parte dell’Archivio storico del Comune di Poppi. Tra le carte in cui è scritta la storia della nostra vallata che lo vide tra i protagonisti in Campaldino e lo accolse esule, celebriamo Dante Alighieri con l’installazione di un’originale opera realizzata dalla nostra Sara Lovari.”
Sara ci descrive la sua opera così:
“Al centro c’è il Paradiso come un fiore che sboccia e che si apre, così ho immaginato la Divina Commedia: dall’Inferno si passa al Purgatorio per arrivare ai petali nuovi del Paradiso. Ho usato libri di scuola con appunti e sottolineature. Trovo poetico che qualcuno abbia studiato e voluto rimarcare passi importanti. Dante è volutamente stampato in bianco e nero con macchie di finta ceralacca rosso fuoco. L’opera è dedicata a lui, che qui soggiornò e trovò rifugio.”

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