Riceviamo e pubblichiamo la lettera che ci ha inviato un nostro attento lettore. In merito alla questione sollevata che leggerete di seguito, abbiamo ritenuto opportuno fare alcune verifiche e pubblichiamo anche la replica che ci ha inviato il Presidente di LFI Maurizio Seri.
«Gentile Direttore, le scrivo per condividere con lei un dubbio e una preoccupazione. Da ogni dove da anni in molti si spendono per le bellezze naturalistiche del Casentino, ma da alcuni giorni, dopo diverse osservazioni, dentro di me si sta generando un dubbio. Ma davvero a tutti interessa la salute e il rispetto della natura? Ecco la mia preoccupazione avendo notato che lungo tutto il tratto della linea ferroviaria LFI che dal paesello di Sita giunge ad Arezzo, l’erba verde si è fatta rossa, ma non dalla vergogna… E’ possibile che qualche economo malato di risparmio abbia pensato che forse è più semplice e veloce usare un’erbicida? Magari il famoso e discusso glifosate? Non aggiungo nulla sul prodotto, chi sa ed intende capirà la pericolosità, l’inutilità e il danno permanente arrecato a tutta la flora e la fauna limitrofa alla rete ferroviaria di quel bel Casentino che non ho ancora ben capito chi vuol proteggere o distruggere. Spero davvero di sbagliarmi.
A lei l’onere di approfondire. Grazie.» Lettera firmata.
La replica di LFI è una relazione dettagliata sul perché vengano usate due tecniche: quella dello sfalcio e quella dell’impiego di diserbanti.
UTILITÀ E MOTIVAZIONE ALL’IMPIEGO DEL DISERBO FERROVIARIO
“La nostra Società unisce la tecnica dello sfalcio manuale e meccanizzato a quella dell’impiego di formulati diserbanti appositamente autorizzati. Le stazioni e le scarpate lontane dai binari la vegetazione viene controllata attraverso sfalcio meccanizzato, tuttavia sulle aree di principale interesse (binari e spazi circostanti) non è possibile utilizzare la tecnica dello sfalcio manuale o meccanico normalmente utilizzata per tutte le altre superfici ferroviarie che si trovano a distanza di sicurezza rispetto al transito dei treni. Sulla massicciata ferroviaria vi sono da considerare sia gli aspetti di sicurezza per i lavoratori
(eventuale personale addetto al taglio manuale sarebbe soggetto ad un pericolo costante di investimento dovuto alla vicinanza al transito in velocità dei convogli), che quelli tecnico operativi, (ovvero immediata ricrescita della vegetazione sottoposta al taglio), anche per questi importanti aspetti viene previsto da tempo l’utilizzo di prodotti diserbanti su queste specifiche pertinenze ferroviare (massicciata ferroviaria e spazi laterali) da notare che lo sfalcio non ha la capacità di risolvere il delicato problema di inquinamento della massicciata, dovuta alla presenza della vegetazione, in quanto l’apparato radicale delle essenze vegetali continua a permanere. Allo stato attuale non esiste la possibilità di applicare metodiche tecniche fisiche od agronomiche alternative all’uso dei formulati chimici (il taglio meccanico non è applicabile in tale contesto sia per la presenza di traversine e delle rotaie, sia per la presenza di impianti elettrici e tecnologici relativi alla sicurezza della infrastruttura ferroviaria, impianti in tensione elettrica pericolosa, che potrebbero subire danneggiamenti dall’attività di sfalcio con metodi meccanici, metodi alternativi come schiume o pirodiserbo andrebbero a pregiudicare gli impianti presenti in linea per alte temperature che sviluppano ed essere causa potenziale, essi stessi, di incendio. La presenza di erbe infestanti sulla sede e sul ballast pregiudica la sicurezza ferroviaria nonché funge da combustibile per eventuali inneschi di incendi.
Le essenze vegetali infestanti, che si sviluppano spontaneamente su aree ferroviarie ed in particolare modo sia sul ballast, ove sono posizionati i binari, che negli stradelli laterali e scarpate attigue, creano una problematica alla sicurezza ferroviaria: la loro presenza pregiudica la stabilità delle rotaie (con le conseguenze che ne possono derivare), il rallentamento della marcia dei convogli, il disallineamento delle rotaie in rapporto all’asse del binario, lo slittamento per perdita di attrito tra ruota e rotaia, pregiudicano gli spazi di visibilità della segnaletica e dei passaggi a livello, inoltre con le forti temperature estive, laddove le rotaie raggiungono la temperatura di 55° C, unitamente allo scintillio provocato dalla frenatura, si vengono facilmente a creare le cause di innesco di incendi che in prima istanza danneggiano il servizio ferroviario ma soprattutto divengono disastrosi proprio per l’ambiente circostante (non limitato al sedime della ferrovia ma esteso a boschi, proprietà private, abitazioni ecc..). La presenza di erbe infestanti negli stradelli ferroviari pregiudica anche la sicurezza del personale addetto alla manutenzione della linea e alla sorveglianza tecnica della stessa, non consentendo agli stessi nell’ispezione a piedi prevista dai procedure dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria in quanto impedisce di verificare la eventuale presenza di tombini aperti o altri ostacoli non visibili a causa della presenza della vegetazione. La presenza di infestanti che insistono sul sedime ferroviario si contrasta con trattamenti con prodotti chimici diserbanti.
Il controllo della vegetazione viene a costituire sempre più un elemento di grave criticità per il mantenimento della infrastruttura ferroviaria, infatti il problema si riflette su:
a) impossibilità di percorrere i sentieri;
b) impossibilità di vedere gli ostacoli e le apparecchiature durante le operazioni di taglio meccanizzato delle scarpate;
c) la mancanza di visuale di segnali per il personale di macchina;
d) inquinamento della massicciata e perdita di stabilità del binario.
e) aumento notevole del rischio incendio con soppressione del servizio di trasporto e danneggiamento dell’ ambiente.
Vale la pena di rilevare che tutti i Gestori di linee ferroviarie hanno adottato, come parte integrante del proprio processo manutentivo, il diserbamento della sede ivi compreso, fra
questi, il Gestore Nazionale R.F.I. SPA.
Peraltro nella attività di diserbamento nella linea Arezzo Stia, come elemento di maggiore garanzia, sono state utilizzate la medesima impresa, la stessa metodologia e lo stesso prodotto impiegato dal Compartimento di Firenze del Gestore Nazionale ed appositamente autorizzato dal Ministero della Sanità per impiego su sedi Ferroviarie e quindi impiegato in tutta la Toscana. L’etichetta e la scheda di sicurezza dei prodotti confermano che sono registrati riconoscendo tale formulato esente nella formulazione di sostanze ritenute lesive per la fauna e le persone nel rispetto della Legge Regionale n 36 del 01/07/1999 e delle prescrizioni del P.A.N. Piano di azione Nazionale per l’uso sostenibile dei fiitofarmaci di cui alla Direttiva 2009/129/CE recepita con D.Lgs 14/08/2012 n 150.”
“La nostra Società unisce la tecnica dello sfalcio manuale e meccanizzato a quella dell’impiego di formulati diserbanti appositamente autorizzati. Le stazioni e le scarpate lontane dai binari la vegetazione viene controllata attraverso sfalcio meccanizzato, tuttavia sulle aree di principale interesse (binari e spazi circostanti) non è possibile utilizzare la tecnica dello sfalcio manuale o meccanico normalmente utilizzata per tutte le altre superfici ferroviarie che si trovano a distanza di sicurezza rispetto al transito dei treni. Sulla massicciata ferroviaria vi sono da considerare sia gli aspetti di sicurezza per i lavoratori
(eventuale personale addetto al taglio manuale sarebbe soggetto ad un pericolo costante di investimento dovuto alla vicinanza al transito in velocità dei convogli), che quelli tecnico operativi, (ovvero immediata ricrescita della vegetazione sottoposta al taglio), anche per questi importanti aspetti viene previsto da tempo l’utilizzo di prodotti diserbanti su queste specifiche pertinenze ferroviare (massicciata ferroviaria e spazi laterali) da notare che lo sfalcio non ha la capacità di risolvere il delicato problema di inquinamento della massicciata, dovuta alla presenza della vegetazione, in quanto l’apparato radicale delle essenze vegetali continua a permanere. Allo stato attuale non esiste la possibilità di applicare metodiche tecniche fisiche od agronomiche alternative all’uso dei formulati chimici (il taglio meccanico non è applicabile in tale contesto sia per la presenza di traversine e delle rotaie, sia per la presenza di impianti elettrici e tecnologici relativi alla sicurezza della infrastruttura ferroviaria, impianti in tensione elettrica pericolosa, che potrebbero subire danneggiamenti dall’attività di sfalcio con metodi meccanici, metodi alternativi come schiume o pirodiserbo andrebbero a pregiudicare gli impianti presenti in linea per alte temperature che sviluppano ed essere causa potenziale, essi stessi, di incendio. La presenza di erbe infestanti sulla sede e sul ballast pregiudica la sicurezza ferroviaria nonché funge da combustibile per eventuali inneschi di incendi.
Le essenze vegetali infestanti, che si sviluppano spontaneamente su aree ferroviarie ed in particolare modo sia sul ballast, ove sono posizionati i binari, che negli stradelli laterali e scarpate attigue, creano una problematica alla sicurezza ferroviaria: la loro presenza pregiudica la stabilità delle rotaie (con le conseguenze che ne possono derivare), il rallentamento della marcia dei convogli, il disallineamento delle rotaie in rapporto all’asse del binario, lo slittamento per perdita di attrito tra ruota e rotaia, pregiudicano gli spazi di visibilità della segnaletica e dei passaggi a livello, inoltre con le forti temperature estive, laddove le rotaie raggiungono la temperatura di 55° C, unitamente allo scintillio provocato dalla frenatura, si vengono facilmente a creare le cause di innesco di incendi che in prima istanza danneggiano il servizio ferroviario ma soprattutto divengono disastrosi proprio per l’ambiente circostante (non limitato al sedime della ferrovia ma esteso a boschi, proprietà private, abitazioni ecc..). La presenza di erbe infestanti negli stradelli ferroviari pregiudica anche la sicurezza del personale addetto alla manutenzione della linea e alla sorveglianza tecnica della stessa, non consentendo agli stessi nell’ispezione a piedi prevista dai procedure dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria in quanto impedisce di verificare la eventuale presenza di tombini aperti o altri ostacoli non visibili a causa della presenza della vegetazione. La presenza di infestanti che insistono sul sedime ferroviario si contrasta con trattamenti con prodotti chimici diserbanti.
Il controllo della vegetazione viene a costituire sempre più un elemento di grave criticità per il mantenimento della infrastruttura ferroviaria, infatti il problema si riflette su:
a) impossibilità di percorrere i sentieri;
b) impossibilità di vedere gli ostacoli e le apparecchiature durante le operazioni di taglio meccanizzato delle scarpate;
c) la mancanza di visuale di segnali per il personale di macchina;
d) inquinamento della massicciata e perdita di stabilità del binario.
e) aumento notevole del rischio incendio con soppressione del servizio di trasporto e danneggiamento dell’ ambiente.
Vale la pena di rilevare che tutti i Gestori di linee ferroviarie hanno adottato, come parte integrante del proprio processo manutentivo, il diserbamento della sede ivi compreso, fra
questi, il Gestore Nazionale R.F.I. SPA.
Peraltro nella attività di diserbamento nella linea Arezzo Stia, come elemento di maggiore garanzia, sono state utilizzate la medesima impresa, la stessa metodologia e lo stesso prodotto impiegato dal Compartimento di Firenze del Gestore Nazionale ed appositamente autorizzato dal Ministero della Sanità per impiego su sedi Ferroviarie e quindi impiegato in tutta la Toscana. L’etichetta e la scheda di sicurezza dei prodotti confermano che sono registrati riconoscendo tale formulato esente nella formulazione di sostanze ritenute lesive per la fauna e le persone nel rispetto della Legge Regionale n 36 del 01/07/1999 e delle prescrizioni del P.A.N. Piano di azione Nazionale per l’uso sostenibile dei fiitofarmaci di cui alla Direttiva 2009/129/CE recepita con D.Lgs 14/08/2012 n 150.”