Pratovecchio Stia, prima riunione per la Consulta Popolare sulla salute: le perplessità del Comitato Salute Casentinese

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Foto di Carlo Gabrielli
Scopo di questo primo incontro è stato la definizione degli incarichi di presidenza, vice presidenza e segretariato, per i quali sono stati eletti Enrico Grofi (Comitato Salute Casentinese) nel ruolo di Presidente, Rossella Russi (Croce Rossa Italiana) in quello di vice-Presidente e Marco Cuccaro (Misericordia di Pratovecchio) nel ruolo di Segretario.
La Consulta si compone di altri ruoli, che includono, per la maggioranza in Consiglio Comunale, il Sindaco e la sua delegata Maria Luisa Tinti, Francesco Piantini e Silvia Mazzarone, mentre per le opposizioni ci sono Federico Caleri e Giuseppe Bartolotta.
Alla Consulta hanno anche aderito alcune associazioni del territorio, che includono il Comitato Salute Casentinese, la Misericordia di Pratovecchio, la Misericordia di Stia (rappresentata da Filippo Berti), la Croce Rossa Italiana, “Non solo 15” (rappresentata da Meri Orlandi) e la Fondazione Alice (rappresentata da Sonia Amadori).
A margine del primo incontro, il Presidente ha tempestivamente sollevato la necessità di convocare un secondo incontro per discutere due argomenti specifici ed urgenti, ovvero l’ospedale di Bibbiena e le Rsa di Stia e di Pratovecchio, incontro tenutosi nei primi giorni di Maggio.
Sul fronte delle RSA volevamo mettere a fuoco l’aspetto critico della messa in sicurezza delle due strutture socio assistenziali collocate sul nostro comune. Su questo aspetto, le comunicazioni rese dai consiglieri di maggioranza Piantini e Tinti non sono state rassicuranti. Infatti, essi hanno riferito che l’amministrazione comunale aspetterà l’inizio dei lavori della RSA di Stia, gestita dalla cooperativa privata Agorà, prima di occuparsi eventualmente alla messa in sicurezza della RSA di Pratovecchio, a gestione pubblica, il cui destino quindi dipenderà dalle quote e posti letto che potrà garantire l’Agorà. Un grave esempio di assoggettamento delle strutture pubbliche a quelle private, se poi pensiamo alle ultime vicende che hanno coinvolto questa cooperativa o al programma elettorale di questa stessa maggioranza rimaniamo esterrefatti.
Mentre
Per quanto concerne il tema dell’ospedale di vallata, il Presidente Enrico Grofi ha proposto un incontro con la Conferenza dei Sindaci per chiedere delucidazioni sul futuro del presidio sanitario e sulla possibilità di convertirlo in ospedale COVID e salvarlo quindi dal suo destino di declassamento/chiusura.
Purtroppo, da parte dei partecipanti non c’è stata alcuna presa di posizione con la scusante che l’argomento esula dalle competenze delle amministrazioni locali.
Dunque, se da un lato vi è stata una quanto meno apparente presa di coscienza del reale e triste futuro di questa struttura, dall’altro si è palesata una altrettanto preoccupante arrendevolezza nell’intraprendere alcuna iniziativa concreta che possa modificare il corso degli eventi.
Il paradosso è che questo nulla di fatto si sia prodotto proprio a seguito dell’iniziativa di un soggetto apartitico ed inclusivo quale è la Consulta popolare, a dimostrazione del fatto che vi è una totale mancanza di volontà politica di fare alcunché ed un continuo rifugiarsi dietro alibi di ogni genere pur di non prendersi la briga di portare il tema ai tavoli della Regione e della ASL, ai quali certamente la Conferenza dei Sindaci ha e deve avere accesso.
In ultimo, da parte delle Misericordia e della Croce Rossa è stato portato all’attenzione della Consulta il tema della scarsità di iscritti/volontari, che rende la loro azione sul territorio sempre meno incisiva. Durante il dibattito che ne è seguito si sono cercate soluzioni per dare visibilità al problema. Su questo, il Presidente Enrico Grofi si limitò a ricordare che vi sarebbero diverse soluzioni attuabili, soffermandosi su una di queste ovvero sulla possibilità di accorpamento delle Misericordia di Vallata tuttavia se reinserissero il medico e l’infermiere a bordo, se invece di correre all’ospedale di Arezzo ripristinassero il sistema di emergenza urgenza a Bibbiena riducendo così notevolmente i tempi di soccorso, siamo sicuri che in molti più cittadini offrirebbero il loro aiuto.
Insomma, rimane evidente come i tagli al nostro ospedale siamo ricaduti ulteriormente su di noi cittadini e volontari, oltre a essere stati privati del nostro ospedale pretendono anche che dei casentinesi con 3 mesi di un corso blsd, gratuitamente, si sostituiscano a medici e infermieri.
Infine
Su tutti i temi trattati avremmo apprezzato un comunicato da parte del Comune, che purtroppo non c’è stato.
Né ci sono stati consegnati i verbali dei due incontri, cosa che ci avrebbe consentito di divulgare i contenuti dei lavori di un organismo, lo ricordiamo, che nasce per favorire la partecipazione popolare nella gestione della cosa pubblica e che quindi deve adottare la massima trasparenza nelle proprie azioni.
Per questa ragione, seppur con un ritardo che non ci è attribuibile, abbiamo deciso di occuparci noi direttamente della divulgazione, questo è quanto.
COMITATO SALUTE CASENTINESE

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