Cosa bisogna fare per aprire un negozio online di cannabis light? Sono tantissime le persone che si fanno questa domanda. Il motivo è legato al fatto che, dal 2017 ad oggi, attorno alla marijuana legale è nato un business molto fiorente. Molto del suo volume, ruota attorno alle vendite sul web. Chiarito questo aspetto, non resta che entrare nel vivo dei consigli pratici per iniziare la propria avventura imprenditoriale.
Adempimenti burocratici
Quando si decide di dare il via a un business basato sulla vendita di cannabis light legale online, è necessario fare riferimento ad alcuni adempimenti burocratici. Il principale è ovviamente l’apertura della Partita IVA. Da non dimenticare è poi la regolarizzazione della propria posizione con l’INPS.
Scelta del nome di dominio e creazione del sito
Proseguendo con l’elenco degli step da considerare nel momento in cui si decide di aprire un e-commerce di cannabis light, è bene citare la scelta del nome di dominio. Se non si decide di aderire a un franchising, ci si può muovere liberamente. Il consiglio è quello di inserire in qualche modo un riferimento testuale alla cannabis light o al CBD, principio attivo “cugino” del THC e, per via dell’assenza di effetti psicoattivi, molto ricercato da chi, per esempio, ha bisogno di combattere in maniera naturale l’insonnia.
Per quanto riguarda la creazione del sito, è opportuno specificare l’importanza di non andare al risparmio. Un e-commerce, infatti, è molto diverso da un sito vetrina. Nel momento in cui lo si chiama in causa, bisogna chiamare in causa la necessità di gestire volumi di traffico notevoli.
Selezione dei prodotti
Cosa dire, invece, delle dritte per la selezione dei prodotti? Che è necessario puntare al massimo della qualità, cercando, se possibile, di focalizzarsi verso aziende a km 0. Nel caso dei semi per la coltivazione casalinga, è necessario assicurarsi che si tratti di esemplari iscritti al Registro Europeo delle Sementi.
La tutela del cliente
Quando si parla di dritte per aprire un e-commerce di cannabis legale, un doveroso cenno deve essere dedicato alla tutela del cliente, in particolare dei più giovani. Ciò implica, in concreto, il fatto di inserire sul sito un banner per dare modo agli utenti di certificare la propria maggiore età.
Come fare marketing
Promuoversi online quando si ha un e-commerce di cannabis light è una sfida molto interessante. Nel momento in cui la si chiama in causa, è necessario fare molta attenzione alle linee guida normative. Questo vuol dire, per esempio, evitare di mettere in primo piano claim curativi. La cannabis light autorizzata dalla Legge 242/2016, non ha alcun effetto terapeutico. Come già detto, il CBD o cannabidiolo può aiutare a rilassarsi e a tenere sotto controllo problematiche come l’insonnia, ma non si parla di peculiarità curative.
In ogni caso, anche se il mercato non è ancora saturo è opportuno impegnarsi per emergere il più possibile. Questo significa, per esempio, focalizzarsi sulla qualità del customer care, o mettere a punto un servizio di delivery ad hoc.
Fondamentale per ottimizzare la propria strategia di marketing online quando si ha un e-commerce di cannabis light è aprire un blog. Le domande degli utenti sono infatti tante e attraverso articoli approfonditi è possibile intercettarle, soddisfare gli interrogativi e trasmettere ai potenziali clienti un’immagine di autorevolezza.
Concludiamo facendo presente l’importanza della presenza sui social, soprattutto Facebook e Instagram. Per migliorare la propria presenza, bisogna agire in ottica di content curation, evitando la promozione spiccata ma, come già detto, mettendo in primo piano anche l’educazione dell’utente attraverso contenuti in grado di rispondere alle numerose domande sul prodotto.