La Roma di Mourinho

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Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay

Grande ritorno per la prossima stagione della Serie A. Alla Roma arriverà da Londra Josè Mourinho, che in Italia ha regalato grandi sogni e risultati in passato, soprattutto quando ha guidato l’Inter portandola a vincere due campionati di fila e poi la Chiampions League nel 2010. Partite oggi ancora nella memoria degli italiani, tanti tifosi nerazzurri quanto semplici appassionati, per lo stile e la nettezza delle azioni e dei gesti. Adesso la sua destinazione non è però Milano, ma la capitale.

Su Instagram tutto il suo programma

Lo Special One, soprannome del manager portoghese, ha annunciato il suo trasferimento con un messaggio sul suo account di Instagram, che vanta 2,2 milioni di followers. “Ringrazio la famiglia Friedkin per avermi scelto a guidare questo grande Club e per avermi reso parte della loro visione – ha scritto – . Dopo essermi confrontato con la proprietà e con Tiago Pinto ho capito immediatamente quanto sia alta l’ambizione di questa Società. Questa aspirazione e questa spinta sono le stesse che mi motivano da sempre e insieme vogliamo costruire un percorso vincente negli anni a venire. L’incredibile passione dei tifosi della Roma mi ha convinto ad accettare l’incarico e non vedo l’ora di iniziare la prossima stagione”. Nessun accenno alla ragione del divorzio dal Tottenham, che pare sia però di origine prettamente economica, ma solo grandi intenti e l’idea di pensare a un futuro di vittorie. Parole che hanno subito suscitato l’entusiasmo dei tifosi giallorossi, che sono stati così felici dell’incarico da aver già dedicato un murales a Mourinho. Le aspettative sono altissime, anche perché lo Special One è un allenatore determinato, che vuole vincere a tutti i costi.

Già definiti i prossimi passi

Prima ancora dell’arrivo in Italia, Mou ha messo in chiaro quali sarebbero stati i suoi prossimi passi. Anzitutto ha preteso un rapporto molto dettagliato a proposito di tutti i giocatori, con l’analisi dei risultati, delle performance in allenamento e in campo e anche degli infortuni. Una base di indagine accurata, da cui partire per il suo piano di allenamento che si svolgerà a Trigoria, in modo da stare il più possibile protetti dal rischio di contagi da Covid. La proprietà della Roma spera che il nuovo allenatore possa dare una scossa alla squadra e proiettarla ai vertici della classifica di Serie A, se non anche sui campi di prestigio dei campionati europei. Per riuscirci Mourinho deve lavorare con i suoi calciatori, creare uno spirito di spogliatoio, che unito al suo stile unico di gioco fa la differenza. Rispetto al suo predecessore Paulo Fonseca, l’ex allenatore di Chelsea e Real Madrid ha un approcciato completamente diverso: il suo è un calcio reattivo, che invita gli avversari a farsi avanti e scoprirsi, per reagire in modo fulmineo e andare in goal.

Lo stile di gioco cambierà radicalmente

Annullare il gioco avversario è l’obiettivo fondamentale dello Special One e per riuscirci con la Roma è probabile che il mister decida di schierare la squadra con lo schema 4-2-3-1, che negli ultimi anni è sempre stato il suo modello di riferimento. In ossequio a questo metodo, è probabile che gli equilibri interni alla squadra si modifichino. Gli osservatori sostengono che Dzeko potrebbe essere il nuovo protagonista della squadra, anche perché gioca in modo simile a Kane, il bomber inglese su cui Josè Mourinho ha puntato tutta la sua attenzione durante l’ultimo anno in terra britannica. Dzeko potrebbe fare da regista con piglio offensivo, sfruttando la collaborazione con trequartisti veloci come Zaniolo oppure Kluivert, che sanno anche cogliere le occasioni al volo. Anche gli assetti odierni potrebbero cambiare in modo significativo non solo nel reparto d’attacco ma anche in quello difensivo.

Rosa ridotta, volontà potenziata

Non ci saranno grandi acquisti, pare, e la rosa sarà un po’ ridotta, con 22 giocatori, di cui 18 “adulti” e 4 provenienti dalla Primavera, ma un allenatore che ha grinta da vendere potrebbe fomentare lo spirito di squadra e dare alla Roma la marcia in più che serve per cambiare passo. In fondo ingaggiare Josè Mourinho comporta costi significativi nel sistema calcio, che è sempre più un affare. Quindi deve rendere e deve farlo in fretta. Anche se occorre rimodellare il gruppo e magari rinunciare a qualche nome di valore, che potrebbe, secondo alcuni, essere quello di Mkhitaryan, che non ha avuto rapporti idilliaci con Mourinho in passato. Ci sono state scintille e incomprensioni, che potrebbero portare disagi nello spogliatoio. Nulla di cui stupirsi, soprattutto se l’allenatore è un uomo dal carattere forte, che può cambiare il destino di una squadra, ma pretende che vengano seguite le sue regole. Passo dopo passo.

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