Un pensiero al giorno: “Gatto Saverio”

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Foto di Darkmoon_Art da Pixabay

Gatto Saverio

Sei entrato nella stanza, sornione, col tuo passo felpato di gatto. Ti sei accomodato sul mobile bello, e te ne sei stato lì, a goder della mostra e di tutti i suoi avventori.

Sospiravi ogni tanto, e il tuo manto, sul quale prevale il nero, lasciava intravedere il tuo soffio lieve. Ad ogni carezza di gente, ti offrivi alle dita, e ne lasciavi notare tutta l’avidità di cui sei capace. Eri bellissimo lì sopra Saverio, perché estremamente abituato all’uomo e alle sue stramberie. Averti nella saletta con noi è stato particolarmente interessante, perché tu, dagli abitanti di Poppi e da tutti coloro che ti conoscono, non sei trattato come un gatto qualunque, anzi, qualcuno ha perfino insinuato che possa reincarnare un qualche personaggio di questo nostro bel borgo, qualcuno che non intende andarsene via per sempre. Sento che questa, sta per diventare una leggenda straordinaria.

Marietta, la tua amica a due gambe, quella più importante di tutte, mi ha raccontato che qualche tempo fa sei sparito per circa tre giorni, e che per te sono state versate lacrime e spese energie da parte di tutti coloro che ti hanno cercato, e, successivamente dei medici che ti hanno visitato e curato quando sei saltato fuori dal nulla, forse, si presuppone, da un fondo che era stato chiuso con te all’interno.

Sai, Saverio, la tua amica a due gambe, mi ha anche raccontato che durante il Lockdown, apparivi triste perché il bar dove hai scelto di passare gran parte del tuo tempo, era chiuso, e la gente per le strade si poteva contare sulle dita di una mano, dentro ad una giornata. Certo, non ti mancava del cibo e dell’acqua perché Torello al mattino veniva a rifocillarti, ma quello era il meno, a te mancava la gente, mancavano quelle mani che cerchi ogni volta, in ogni qualcuno, perché tu ne hai bisogni per vivere Saverio, e noi gente stramba, lo abbiamo capito e ti amiamo di quell’amore che tu chiedi continuamente.

Anche alla mostra di quadri di quelle due “Mari”, sei stato un ospite d’eccellenza, ci hai fatto compagnia con la tua pace di gatto che si fida degli uomini, e noi siamo certe che questa tua fiducia ci porterà positività, del resto, se dentro di te alberga qualcuno e questo qualcuno ti ha portato ad osservare una mostra di dipinti e pensieri, qualcosa vorrà pur dire. Di certo si tratterà di un personaggio voglioso di sapere, di assaporare, di crescere…

E noi, gente stramba a due gambe… ti vogliamo bene. Grazie Saverio

 

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Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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