di Barbara Cremoncini
FIRENZE – A partire da gennaio 2016 la Regione assumerà le funzioni di programmazione e gestione dei servizi e delle politiche attive del lavoro, attribuendosi così anche le funzioni fino a ieri svolte dalle Province.
Una proposta di legge che attua i contenuti della convenzione firmata il 5 novembre scorso da Regione Toscana e Ministero del lavoro, è stata approvata dalla giunta regionale su proposta del presidente Enrico Rossi ed è ora all’esame del Consiglio regionale. Dopo che il Consiglio l’avrà discussa ed approvata, si procederà a stipulare convenzioni con le Province e la Città metropolitana.
La nuova disciplina del mercato del lavoro in Toscana servirà a garantire la continuità dei servizi offerti ai cittadini per quanto riguarda i centri per l’impiego e le funzioni di collocamento, l’incrocio domanda-offerta, l’attuazione delle nuove disposizioni sullo stato di disoccupazione ma anche le politiche attive del lavoro, l’orientamento e l’integrazione con la formazione.
Quella disegnata dalla nuova legge è una sistemazione transitoria – che sospende fra l’altro la precedente legge regionale che istituiva l’agenzia toscana per il lavoro – in attesa della riforma del titolo V della Costituzione che, dal 2018, dovrà dare un nuovo assetto alle competenze istituzionali sul lavoro. Nuovo assetto nel quale fin da ora il presidente Rossi ha preannunciato di voler candidare al Toscana all’autonomia speciale per le politiche attive per il lavoro.
La legge dispone anche le modalità con la quale deve avvenire l’individuazione del personale, sul quale la Regione “eserciterà poteri direttivi e organizzativi”, impiegato negli uffici, sia a tempo determinato che indeterminato, anche con ricorso a contratti di consulenza esterna e a contratti di appalto di servizi. Sarà inoltre definita la modalità di utilizzo delle sedi.
Dal punto di vista finanziario la legge stabilisce che gli oneri di gestione delle sedi di Province e Città metropolitana siano a carico della Regione, mentre alla gestione operativa continueranno a provvedere Province e Città metropolitana. Lo stanziamento previsto è di 12 milioni l’anno per tre anni.
“La proposta di legge che ora è all’esame del consiglio – commenta il presidente della Rossi – fissa un quadro di certezze per le politiche regionali per l’occupazione e contribuisce a rafforzare uno strumento operativo efficiente e vicino ai cittadini, nel quale siano pienamente integrate le politiche attive e quelle passive, l’incrocio fra domanda e offerta e la formazione professionale. Oltre a questo, diamo finalmente sicurezza agli oltre mille lavoratori, diretti e indiretti, dei centri per l’impiego toscani”.
Nell’ultimo incontro con il ministro del lavoro Giuliano Poletti, il consigliere del presidente Rossi per il lavoro Gianfranco Simoncini ha sollecitato a nome delle Regioni, di ribadire, se necessario anche con l’introduzione di una norma, una salvaguardia per i dipendenti a tempo determinato delle Province che hanno problemi di bilancio. A questo proposito, già mesi fa il presidente Rossi aveva sottoposto al Ministero degli affari regionali una interpretazione sulla possibilità, per le Province e Città metropolitane, di poter stipulare contratti a tempo determinato finalizzati a garantire la continuità del centri per l’impiego, visto che sarà la Regione a poter garantire l’equilibrio di bilancio.
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