Non mi ero accorta…
Eri in un piccolo vaso, e probabilmente
la tua terra ti era insufficiente.
Ogni volta che ti annaffiavo
l’acqua ti dissetava per poco,
e ormai, il tuo splendore era soltanto un ricordo.
Eppure sei stata un dono mirato, fatto col cuore,
per questo, non capivo perché.
Questi giorni son troppo caldi per allargare il tuo spazio;
non si cambiano vasi alle piante in piena estate,
ma tu avevi raggiunto il tuo limite.
Ho preso, e d’impulso cercato un vaso più grande,
lì, nella vecchia carretta, il terriccio avanzato dai fiori della terrazza
e ho cambiato il tuo tempo.
Oggi, soltanto quattro giorni dopo, sembri rinata,
sei di nuovo lucida e bella e in cambio, per dirmi un po’ grazie
hai tirato fuori due nuove foglie,
piccole e tenere, che in un sussurro appena udibile
mi dicono… grazie!
Ad un’amica, che mi aveva detto che sarebbe stato meglio…