Tutto esaurito per lo spettacolo di Cristicchi a Chiusi della Verna

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Oida Campus si conclude con:
“Paradiso – dalle tenebre alla luce”
Spettacolo di Simone Cristicchi con l’orchestra OIDA di Arezzo
giovedì 29 luglio alle 21,15 al Santuario della Verna di Arezzo
SOLD OUT

Scritto da Simone Cristicchi in collaborazione con Manfredi Rutelli
musiche di Valter Sivilotti, Simone Cristicchi
Canzoni di Simone Cristicchi
videoproiezioni Andrea Cocchi
disegno luci Rossano Siragusano
aiuto regia Ariele Vincenti
regia di Simone Cristicchi
produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Accademia Perduta Romagna Teatri, Arca Azzurra, Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato

Oida Campus, la scuola residenziale per musicisti ideata da Oida Orchestra instabile di Arezzo con il Comune di Chiusi della Verna, prodotta con la direzione artistica di Lorenzo Rossi e Paolo Vaccari, viaggia veloce verso la conclusione. Dopo 10 giorni intensi di formazione musicale e trasversale, grande lavoro su ciascuno dei partecipanti e un riscontro positivo oltre ogni aspettativa, ci si avvia verso il gran finale.
Giovedì 29 luglio, nel quadrante del suggestivo Santuario de La Verna, è atteso infatti lo spettacolo di Simone Cristicchi con ventidue elementi dell’orchestra Oida “Paradiso – dalle tenebre alla luce”.

Lo spettacolo, già sold out per la possibilità di partecipare in presenza, andrà in scena giovedì 29 luglio alle 21,15 con OIDA – Orchestra instabile di Arezzo presso il Santuario de La Verna (Chiusi, AR): un viaggio verso il Paradiso, in fuga dall’oscuro inferno costruito dall’uomo, con la guida dei versi della commedia dantesca, della voce e dei pensieri dei mistici di ogni tempo.

“E’ per noi una grande soddisfazione poter chiudere questa estate e la splendida esperienza di Oida Campus con un grande artista come Simone Cristicchi” dichiara Paola Butali, presidente di OIDA “questa collaborazione viene da lontano e si fortifica stasera con la possibilità che avranno alcuni studenti del ostro Campus di esibirsi prima dello spettacolo sul Paradiso, una grande occasione per i giovani e una dimostrazione di affetto da parte di un grande autore come Simone Cristicchi e il maestro Valter Sivilotti. OIDA è questo: occasioni uniche, preziose, un patrimonio a disposizione di chi ama la musica, di chi la fa, di chi la ascolta, del territorio che vuole valorizzarla, e anche per questo siamo ancora più felici dei tanti partner che ci hanno accompagnato nell’avventura del Campus e sempre più vogliamo mettere Arezzo e la sua provincia al centro della formazione orchestrale e di una proposta innovativa legata al mondo della musica di insieme”.

Al fianco di Oida per Oida Campus e per l’organizzazione dell’evento di Cristicchi Giampaolo Tellini, Sindaco del Comune di Chiusi della Verna, che con grande apertura e dedizione ha coinvolto la macchina comunale e un paese intero nell’accoglienza dei partecipanti del Campus e ha coordinato tutti gli attori di un evento che si preannuncia come unico come quello di Simone Cristicchi e OIDA al Santuario della Verna. “Tanti partecipanti e tanta voglia di stare insieme e socializzare ai campus che Oida ha organizzato con successo a Chiusi della Verna” – ha dichiarato il sindaco Giampaolo Tellini – si è appena conclusa la settimana dedicata ai junior, musicisti tra i 10 e 14 anni e ora ci avviamo verso la parte finale del percorso di formazione, una formazione che non è solo professionale ma anche personale, un’occasione di crescita per tutti i partecipanti. Il progetto si concluderà con lo spettacolo finale di Cristicchi, in programma il 29 luglio al Santuario della Verna, un giusto finale per un’esperienza davvero unica”.
L’organizzazione dello spettacolo di Simone Cristicchi, realizzato quest’anno in occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, è stato possibile anche grazie alla presenza di partner privati come Estra, che hanno deciso di affiancare realtà territoriali collettive e creative, nuove e portatrici di arte e cultura in forme sperimentali, con sguardi trasversali e con attenzione costante alla natura e all’ambente.
“Estra – ha dichiarato il Presidente Francesco Macrì – ha fatto una scelta: non solo essere al servizio dei territori ma essere anche parte della comunità nella quale opera. Questo vuol dire essere vicina alle istituzioni, alle associazioni, alla gente. Sostenendo ciò che di meglio un territorio esprime. E questo sempre ma soprattutto in un periodo così difficile. Oida merita ogni attenzione perché ci ricorda come la cultura non sia un elemento accessorio, ma centrale nella storia di un paese. Grazie quindi a Oida, al Comune di Chiusi e, ovviamente a Cristicchi, per questa opportunità”.

Simone Cristicchi, attore, musicista, scrittore eclettico, si cimenterà durante la serata con il poema dantesco offrendo un suo originale e suggestivo punto di vista accompagnato sul palco da OIDA: lo spettacolo diventa così un viaggio interiore come un cammino iniziatico, dove la poesia è lo strumento di trasformazione da materia a puro spirito, e l’incontro con l’immagine di Dio è rivelazione di un messaggio universale, che attraversa il tempo. Le musiche sono del maestro Valter Sivilotti e di Simone Cristicchi, che è anche regista dell’opera. “Paradiso – Dalle tenebre alla luce” gode del patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Lo spettacolo, scritto dallo stesso Cristicchi insieme a Manfredi Rutelli, è prodotto da Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Arca Azzurra Teatro, Accademia Perduta Romagna Teatri e Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato.

OIDA Orchestra instabile di Arezzo nasce nel 2016 e cresce ogni giorno grazie al contributo dei musicisti e delle associazioni che la compongono. Fanno parte di OIDA: Associazione Arezzo Che Spacca, Associazione Corale Symphonia, Associazione Guido Monaco, Accademia Musicale Valdarnese, Associazione Opera Viwa, Associazione Quinte tra le note, Associazione So.No.Ro., Associazione Voceincanto, Carolina Basagni Centro Danza asd, Scuola di Musica Le 7 Note, Quartetto Cherubini e Spazio Seme. Stretta è la collaborazione sin dagli esordi dell’orchestra con il Liceo Musicale “Francesco Petrarca” di Arezzo.

Note di regia (di Simone Cristicchi)
“La nostra vita è un grande mistero, che un giorno ci sarà rivelato.” Questo sembra dirci Dante Alighieri, con la forza immutata delle sue parole, ancora oggi a distanza di settecento anni. In questo mistero mi sono calato, cercando di raccontare – tra monologhi e canzoni – l’inconsueto e rendere testimonianza di ciò che di “misterioso” è accaduto nella mia vita. La parola – nella sua nudità e potenza – è al centro dell’intero spettacolo, e affronta tutte le declinazioni possibili: parola recitata, parola narrata, parola cantata. Con il coautore Manfredi Rutelli, ho cercato di sviscerare il concetto di “paradiso” in tutte sue sfaccettature: dalla ricerca millenaria dell’Eden perduto – il mito universale più diffuso in tutte le culture del mondo – fino all’insuperato capolavoro dell’intera Commedia: il trentatreesimo canto, dal quale ho musicato i primi versi – l’Inno alla Vergine Madre. L’epicità dell’orchestra Oida Orchestra instabile di Arezzo – le cui partiture e la direzione è del collaboratore storico Valter Sivilotti – diventa la calda placenta dove nuota la voce. Due colonne doriche incorniciano le suggestive e mai didascaliche proiezioni di Andrea Cocchi. Il disegno luci è affidato alla visionarietà delicata di Rossano Siragusano.
La situazione che stiamo vivendo ha mandato in frantumi tutte le certezze che avevamo e ci troviamo in una dimensione paragonabile all’attraversata del deserto. Perché sappiamo che tutto ciò che è rimasto dietro non ha più validità, e quindi ci muoviamo in una dimensione sconosciuta. In questa selva oscura io credo che alla fine riprenderà il sopravvento quello che è già codificato in noi, quella unione fra noi e il Tutto. Perché è proprio quando tutto sembra perduto, quando le certezze crollano, che è possibile ritrovare la coordinata di origine. E comprendere che il vero “peccato mortale” è l’incapacità di vivere in sintonia con l’universo. “Paradiso” non è uno spettacolo su Dante e il suo affascinante iter nel terzo regno ultraterreno della sua Commedia. Non c’è l’imponente architettura, nè gli incontri con i suoi personaggi. Eppure, proprio grazie ai versi memorabili e alle universali intuizioni del sommo poeta, il mio “Paradiso” diventa un viaggio iniziatico nella parte più sottile e profonda dell’essere, un tentativo di riconnessione con la parte più autentica che ci abita, quella scintilla divina che ci permetta di trasumar.

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