Ludovico Einaudi, probabilmente il più grande pianista al mondo, è stato il protagonista della straordinario concerto nella chiusura del festival Naturalmente pianoforte, il 30 luglio, nel grande prato davanti alla pieve di Romena, sulle colline di Pratovecchio.
All’interno di UNA Festival, è stato l’unico concerto in Toscana, peraltro realizzato a condizioni eccezionali nel quadro della sua adesione personale al progetto, in una tournee che lo porterà a breve a Mosca, San Pietroburgo e Helsinky.
Nella sua carriera ha già suonato alla Scala di Milano, alla Royal Albert Hall di Londra, all’Olympia di Parigi, alla Philharmonie di Berlino, alla Sydney Opera House di Sydney. La sua musica è stata inoltre scelta a Buckingham Palace, per l’accostamento al Queen’s speech, il tradizionale discorso natalizio della regina d’Inghilterra. Ha venduto più di 750.000 dischi in tutta Europa e con l’album Nightbook ha raggiunto la vetta di tutte le classifiche di musica classica del Continente ed è stato insignito del titolo di Chevalier des Arts et des Lettres dal ministero della Cultura francese. Ha anche composto musica per ottanta film, da Nanni Moretti a Russsell Crowe, fino a Chloe Zhao, nel film, pluripremiato Oscar 2021, Nomadland.
Conosciuto da sempre per la sue sensibilità e responsabilità ambientali, con una prassi inconsueta ha voluto trattenersi nel Parco nazionale alcuni giorni, prima e dopo il concerto, nei quali ha potuto assecondare la sua curiosità e approfondire le caratteristiche uniche dell’area protetta nel panorama europeo. Ha voluto percorrere, con il presidente, Luca Santini, e il direttore, Alessandro Bottacci, alcuni dei sentieri più affascinanti. Il Presidente, ha fatto dono al musicista di una scultura realizzata, con il legno morto delle Foreste casentinesi, dal celebre artista fiorentino Sedicente Moradi, “disegnatore” che non “scolpisce” ma che, per le sue opere, usa le linee che sono già contenute nella materia naturale.
“Einaudi, che nella sua lunga carriera di concerti prestigiosi ha girato tutto il mondo, è rimasto meravigliato dall’imponenza e dalla bellezza delle Foreste casentinesi e ha tenuto a dirmi di aver assistito a tanta meraviglia solo a fronte della vegetazione pluviale australiana. Ci siamo salutati nella promessa di rivederci presto per dare concretezza ad alcuni progetti di ampio respiro nel presupposto della valorizzazione del connubio ‘fondativo’ tra suono e natura, all’insegna della consapevolezza del ruolo delle piante per la vita dell’uomo, e quindi della necessità riconoscimento della loro personalità giuridica“. Luca Santini, presidente del parco nazionale Foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna.
C. stampa