A Stia la presentazione del libro “Introduzione alla Divina Commedia”

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Foto di Carlo Gabrielli

Con la presentazione del libro di Carlo Ossola “Introduzione alla Divina Commedia”, in programma sabato 18 settembre (ore 17.30) al Palagio Fiorentino di Stia, si conclude il Dante Festival 700, organizzato dal Comune di Pratovecchio Stia in collaborazione con la Feltrinelli Point di Arezzo e la Fondazione Toscana Spettacolo Onlus e il patrocinio della Società Dantesca Italiana. Un ricco un calendario di appuntamenti che durante l’estate hanno arricchito la proposta culturale casentinese in occasione delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta. Dall’apertura del centro multimediale dantesco, che rimarrà aperto nel periodo autunno-inverno sabato e domenica dalle 16 alle 19, a spettacoli teatrali, mostre e incontri letterari con importanti autori del panorama artistico e letterario italiano: da Aldo CazzulloPiero PelùLella Costa , Giuseppe Fanfani fino ai massimi studiosi di Dante quali Paolo PellegriniMarcello Ciccuto e Carlo Ossola che chiuderà la rassegna con la sua Introduzione alla Divina Commedia.

Un viaggio illuminante condotto nel dialogo tra poeti, per rileggere Dante come un autore del XXI secolo. La Commedia di Dante parla di «Everyman» (Pound), di ciascuno di noi. Fonda una lingua, una letteratura, discende a noi dall’eternità; parte cospicua dei suoi versi si è fatta proverbio, detto morale o sentenza, e ad essa dobbiamo molte nostre immagini ed espressioni più quotidiane, «perdere il ben dell’intelletto», «senza infamia e senza lode», «ma guarda e passa», «mi fa tremare le vene e i polsi», «lasciate ogni speranza, voi ch’intrate». La Commedia è commedia: il muoversi dei personaggi è in sé scenico e, come a teatro, sfilano comparse e protagonisti; ci sono dialoghi e monologhi, duetti serrati; un’architettura di mondi, luoghi visti, immaginati, percorsi nell’esilio o nei libri. Per leggere Dante è necessario continuare ad avere la sua sete d’essenziale, il suo anelito a varcare il relativo per porre i suoi versi come sigillo e fondamento di una parola detta per sempre. Nel suo essere «testimone contro il tempo» Dante, nel Novecento, è stato, infatti, meglio interpretato e compreso da autori come Pound, Eliot, Mandel’štam, Beckett e Borges che dai critici stessi. E ancora, nel XXI secolo, il suo poema è in futurum. In una nuova edizione aggiornata, un profilo essenziale del capolavoro dantesco, già vincitore nel 2012 del Premio De Sanctis per la Saggistica.

L’incontro  sarà condotto dal dott. Gabriele Grazi della libreria La Feltrinelli Point di Arezzo.  Per la partecipazione sono obbligatori green pass e mascherina.

 CARLO OSSOLA

Professore dal 2000 presso il College de France di Parigi (Chaire de Littératures modernes de l’Europe néolatine), è stato in precedenza docente ordinario di Letteratura italiana presso l’Università di Ginevra (1976); dal 1982 al 1988 ha assunto la cattedra di Letteratura italiana presso la Facoltà di Magistero dell’Università di Padova; ha quindi insegnato all’Università di Torino con il ruolo di Professore ordinario di Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere (1988-99).

Dal 2007 al 2016 è stato Direttore dell’Istituto di studi italiani (ISI) presso l’Università della Svizzera Italiana, a Lugano. È socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, dell’Accademia dell’Arcadia, dell’Accademia delle Scienze di Torino, dell’Accademia Olimpica di Vicenza, dell’American Academy of Arts and Sciences e, dal 2018, è Corresponding Fellow della British Academy. È membro del Consiglio Scientifico dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana; condirettore delle riviste «Lettere italiane» e  «Rivista di storia e letteratura religiosa». È membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Luigi Einaudi di Torino e Presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.

 

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