Il Casentino verso il distretto sanitario autonomo, c’è l’ok della Commissione sanità

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Foto di Carlo Gabrielli

Ceccarelli (Pd): «Traguardo vicino, dall’inizio dell’anno prossimo i territori potranno iniziare a riorganizzarsi»

La Commissione sanità del Consiglio regionale riunita questa mattina ha approvato la ricostituzione dei tre distretti socio sanitari dell’area aretina, del Casentino e della Valtiberina che sostituiranno l’attuale assetto che li vede uniti in un’unica organizzazione.Ne dà l’annuncio il consigliere regionale e membro della commissione sanità Vincenzo Ceccarelli che spiega: «Siamo quasi al traguardo. Come avvenuto per la mozione che avevamo presentato circa un’anno fa con cui abbiamo avviato questo percorso, ho registrato con soddisfazione il voto unanime della commissione. Ora manca solo il voto dell’aula del Consiglio regionale che avverrà presto».

Era stata proprio la mozione del Partito Democratico approvata all’unanimità ad inizio anno a dare il via alla revisione dei confini dei distretti sanitari che riguarda specificatamente l’area della provincia di Arezzo.
«L’emergenza sanitaria ci ha insegnato una volta di più l’importanza della sanità territoriale – ha spiegato Ceccarelli – anche per questo fin dall’inizio di questa legislatura abbiamo sostenuto la necessità, dopo quattro anni dalla riforma che ha disegnato le attuali zone-distretto, di una verifica che prendesse in esame le problematiche emerse in questa prima fase di attuazione soprattutto laddove erano stati disegnati distretti troppo ampi o eterogenei dal punto di vista delle specificità territoriali. Dall’inizio del nuovo anno i territori potranno iniziare ad organizzarsi con il nuovo assetto cercando così di programmare i servizi socio sanitari sulle proprie peculiarità».

Soddisfazione anche da parte di Lucia De Robertis, presidente della Commissione Ambiente e Territorio e cofirmataria della mozione: «Con questa decisione diamo una risposta importante alle esigenze manifestate dal nostro territorio, esigenze oggi rafforzate dal bisogno di prossimità dei servizi e delle prestazioni sociosanitare che ha fatto emergere la Pandemia. L’accoglimento della nostra proposta di revisione della zona-distretto è il compimento di quell’azione di verifica della riforma sul territorio che annunciammo quando fu varata e che da subito mettemmo in campo, in un costante confronto con gli amministratori, gli operatori, i cittadini».

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