Con un focus sui casi di violenza in Casentino.
Si è svolto ieri al Caffè le Stanze di Poppi “Stop violence against women”, l’evento promosso dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino. Un’occasione per riflettere sul coraggio delle donne e sui loro percorsi di resistenza, ma anche per ascoltare testimonianze dirette di violenze familiari in luoghi di guerra, non troppo lontani.
Ad aprire l’evento con i saluti istituzionali è stata la presidente dell’Ente Eleonora Ducci che ha ribadito l’importanza del ruolo delle istituzioni. Presenti anche la responsabile dei servizi sociali Daniela Nocentini, alcune attrici di Nata Teatro che hanno letto drammatiche testimonianze di violenza, Elisa Serafini referente dello Sportello Ascolto Donna, gestito dall’associazione Pronto Donna, che ha analizzato i dati del territorio e Pierangelo Bonazzoli per la Banca della Memoria, che ha presentato un approfondimento sugli stupri di guerra. L’obiettivo dell’iniziativa, molto partecipata e fortemente voluta dall’Ente, è stato quello di accendere i riflettori su un tema, quello della violenza di genere, che ancora oggi tiene in ostaggio molte donne.
Uno spazio è stato dedicato anche ai dati diffusi dallo Sportello Ascolto Donna del Casentino, che nel 2021 ha visto 23 accessi, 12 da parte di donna italiane e le restanti da donne straniere residenti nel territorio. L’età media è di 43 anni e nell’85% delle richieste di aiuto si è trattato di violenza psicologica, accompagnata, nel 71% dei casi, da quella fisica. Nella metà degli accessi si è trattato di nuclei familiari con minori.
“Un’iniziativa importante, dedicata al tema della violenza sulle donne e ai percorsi che le vittime devono affrontare per uscirne, con tutte le difficoltà che riscontriamo in questo periodo nella nostra società – ha dichiarato la presidente Ducci – come Ente siamo particolarmente attenti e sensibili al tema e lavoriamo per essere presenti nel territorio a sostegno delle donne che hanno bisogno di aiuto, abbiamo un importante servizio di accoglienza e integrazione e uno Sportello di Ascolto che accoglie le richieste di aiuto del nostro territorio. C’è la necessità di fare rete affinchè sempre più donne trovino una mano tesa in loro aiuto”.