Il capogruppo Pd in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli replica alle dichiarazioni dei consiglieri delle destra in merito alla legge regionale sul taglio boschivo.
«Sul tema della selvicoltura va in scena l’ennesimo teatrino in cui c’è chi agita i problemi e chi lavora per risolverli. Se noi siamo il lupo allora i consiglieri della Lega sono i “conigli” che fanno la voce grossa e sembrano leoni quando possono cavalcare le preoccupazioni dei cittadini ma poi scappano quando si devono assumere delle responsabilità per trovare le soluzioni». Così Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in Consiglio regionale replica alle dichiarazioni dei consiglieri della Lega Marco Casucci ed Elena Meini che avevano parlato di “lupo che non perde il vizio” in merito alla legge sulla selvicoltura approvata dal Consiglio regionale della Toscana.
«Questa legge cerca di dare una risposta concreta alle difficoltà che tante attività produttive della Toscana, soprattutto le più piccole, stanno affrontando in questi mesi rispetto ad una interpretazione eccessivamente vessatoria, che non esisteva fino al luglio 2020, e che impone l’autorizzazione paesaggistica anche per il taglio in un piccolo appezzamento privato dove non esiste un vincolo specifico – spiega Ceccarelli – Già alcuni mesi fa in Consiglio regionale avevamo approvato una proposta di legge al Parlamento che al momento non ha avuto un seguito, perciò abbiamo deciso di intervenire direttamente, seppure ai limiti delle competenze regionali, per tentare di risolvere un problema che penalizza ingiustamente un’economia già debole come quella della montagna. Noi ci siamo espressi chiaramente con una legge che vuole togliere un inutile aggravio burocratico senza intaccare la difesa dell’ambiente e con questo passo sicuramente sproniamo anche il Parlamento ed il Governo a fare quello che finora non hanno fatto».
«Non condivido la posizione dei Cinque Stelle, che hanno votato contro, ma ne rispetto la coerenza – conclude il capogruppo dem – I consiglieri regionali della destra, invece, promettono ai cittadini di intervenire e poi nel momento decisivo si sottraggono al voto. Questo vale per i Fratelli d’Italia che in Consiglio regionale avanza continuamente proposte anche fuori dalle competenze della Regione e in questo caso si nasconde dietro una posizione di comodo. E vale anche per i consiglieri della Lega Casucci e Meini che parlano di una Toscana scarsamente considerata a Roma, ma è bene ricordagli che la Lega è al Governo del paese, fa parte della maggioranza parlamentare e che il sottosegretario all’Agricoltura Gian Marco Centinaio è del loro partito. A Roma direbbero “s’avessero a movè”.»
C. stampa