Un pensiero ogni tanto: “Reati”

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Reati

L’uomo, inteso come essere umano, è capace di bassezze indicibili.

È inutile stare ad elencarle, i TG di tutto il mondo ne sono saturi,

e ne vomitano i risvolti.

Certo, è vero che ci sono retai e reati,

alcuni di questi danno la nausea, altri, stringono il cuore,

altri ancora tolgono il respiro, mentre “arranchi”

per cercar di capire.

Ma ieri sera non ho potuto fare a meno di piangere,

sì piangere, perché ho immaginato una scena e mi sono vergognata;

Un uomo si è sentito male e si è accasciato per terra,

il suo malore era importante, Invasivo, distruttivo, finale.

Era sera lo so, ma un uomo che si sente male, non sceglie quando farlo

e lui è rimasto lì, per terra, lungo una via, vicino a una piazza.

Passi svelti gli scorrevano accanto, lo vedevano e andavano veloci,

qualcuno si sarà pur chiesto se fosse stato un “barbone”,

uno di quegli uomini che hanno scelto di svolgere la propria vita per strada,

se si fosse sentito male, o magari, fosse caduto. Niente, nessuno si fermava

e Renè è rimasto là fuori all’agghiaccio dove è morto,

e non ci è dato sapere in quanto tempo se ne sia andato,

l’unica cosa che ci hanno fatto sapere è che lì,

per strada, accoccolato come un fantoccio di stracci,

René c’è rimasto per ben nove ore,

ore fatte di gente che passava,

che si voltava, e che per scelta decideva di non avvicinarsi,

di non chiedere aiuto.

L’agghiaccio di quelle ore notturne svolte nel mese di gennaio,

sono niente In confronto a quei cuori che hanno resistito

a non chiamare qualcuno,  

gli stessi che poi sono entrati al calduccio nelle loro dimore.

Chissà se sono riusciti a dormire, a baciare il capo dei loro figlioli,

sinceramente io mi dissocio da queste persone, che a chiamarle così,

faccio grande fatica.

L’umanità se resta impassibile davanti ad un uomo accasciato per terra

è un’umanità di cui io mi vergogno.

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Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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