Due pannelli bianchi
Erano i miei punti di riferimento
quei due pannelli bianchi.
Al mattino brillavano al sole,
posti là, in cima alla montagna.
Mi capitava spesso di andarli a cercare con lo sguardo
perché era lì che sarei scappata
durante quei giorni maledetti.
Oggi, a distanza di quasi sei anni,
sono andata a cercarli, quegli enormi pannelli bianchi,
due mostri utili a chissà quale frequenza
che guardavo dalla finestra dell’ospedale,
dove tu eri ricoverato.
Quando me li sono trovati davanti, ho pianto,
e rivissuto tutte le volte che girandoti la schiena
andavo alla finestra a cercarli
per allontanarmi da tutto quel male.
Li ho guardati, ed erano come li vedevo da laggiù,
posti uno dietro all’altro, ma che la prospettiva me li rendeva di fianco.
Poi, quando mi sono voltata,
ho visto giù verso valle quel grosso stabile grigio,
ho riconosciuto la finestra in cui eri e…
questa volta ho sorriso, perché ora non sei più lì,
ora tu sei dovunque.