Officine Capodarno, i prossimi sviluppi del progetto sull’agricoltura partito dal Casentino

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La sede di Officine Capodarno a Stia

A metà febbraio Officine Capodarno ha ospitato il primo incontro online del progetto Agrécolter promosso dal suo partner Connessioni, Finanziato da Région du Sud (Provenza, Alpi, Costa azzurra) e con capofila la Chambre de Commerce Italienne pour la France de Marseille.

In quel contesto i vari soggetti si sono scambiati idee e visioni, ma anche buone pratiche come quelle spiegate dal Sindaco di Pratovecchio Stia Nicolò Caleri.

Il primo cittadino ha parlato ai partner francesi di alcuni percorsi attivati sul territorio come l’attivazione di una commissione mensa con rappresentanti del comune, della scuola, dei genitori, una dietista e i cuochi e prima della pandemia anche degli incontri di sensibilizzazione con i genitori, che verranno presto ripresi.

Caleri ha poi spiegato della gara per il servizio mensa, dove l’amministrazione ha portato al 50% l’acquisto di prodotti bio e/o a filiera corta, mentre la normativa prevede il 20%. Per gli acquisti diretti sono stati privilegiati i piccoli affidamenti con produttori del territorio e l’adesione al progetto “Pensa che mensa nel Parco”.

Silvia Poponcini Presidente di Connessioni  spiega: “Tramite il nostro progetto di crescita e di confronto tra piccole imprese rurali casentinesi e del  Vaucluse ,che sono  aree  simili, abbiamo l’obiettivo di rendere reale ciò che il mercato sta evidenziando, ovvero il  superamento dell’agricoltura industriale monofunzionale,   per   promuovere e rendere sempre più forte  nelle nostre zone  un modello multifunzionale di fare agricoltura che si pone come punto di contatto tra tradizione e innovazione in una ricerca di sostenibilità economica, sociale e ambientale non solo della produzione ma anche delle pratiche di consumo.
Questo modello necessità anche  della  costruzione di reti locali, dello scambio tra nuove e differenti  realtà per la condivisione e analisi di buone pratiche e di confronto tra attori diversi ma complementari”.

Il percorso, dopo il primo incontro di febbraio procederà su assi successive ovvero innovazione, preservazione della biodiversità (coltivazioni di tipologie di frutta, verdura e grano antichi), tecniche di protezione delle coltivazioni, agricoltura multifunzionale ovvero come si puo’ declinare l’attività agricola in attività turistica o socioculturale e come farsi conoscere e far conoscere i propri prodotti.

Ci saranno poi attività per promuovere l’accoglienza con attività di sensibilizzazione,  “aziende agricole aperte”, atelier di produzione/ coltivazione, atelier di presentazione e degustazione dei prodotti

si approfondiranno anche le tecniche di trasformazione, commercializzazione e valorizzazione della produzione locale.

Verranno poi elaborati dei progetti mirati con soluzioni aziendali/territoriali   che saranno presentati al secondo Workshop on line che, come il primo prevede la partecipazione dei soggetti Italiani e francesi.

a conclusione sono previsti due scambi tra gli operatori di settore delle due aree coinvolte.

Il progetto è nato da un lavoro integrato tra i partner italiani e francesi e intende definire le potenzialità delle singole filiere produttive agricole e agro-alimentari, in particolare le potenzialità economiche ed occupazionali innovative, creare confronto tra gli operatori su impatti e metodologie dell’agricoltura sostenibile, biologica e multifunzionale oltre a sviluppare idee e proposte tramite il confronto di coloro che operano nelle due diverse aree.

Tutto il percorso è reso possibile da tanti soggetti ovvero Bio de Provence-Alpes-Côted’Azur, Pôle Innov’Alliance, Comune Pratovecchio-Stia, Associazione Biodostretto e Connessioni.

In un momento come quello che stiamo attraversando la speranza viene anche dall’impegno dei produttori locali a creare connessioni e progetti di qualità per un futuro migliore per tutti.

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