Ogni compleanno è importante, quello di una struttura come l’Isola che non c’è, il centro diurno per disabili, lo è ancora di più.
Il Sindaco Filippo Vagnoli e l’Assessore Francesco Frenos hanno visitato la struttura per portare un saluto agli ospiti e ringraziare tutti gli operatori e la direttrice per l’ottimo lavoro svolto in otto anni di attività.
Un periodo di tempo intenso dove a contare sono stati l’impegno e il valore di una struttura aperta a chi ne ha bisogno e completamente gratuita.
Il Sindaco e l’Assessore commentano: “L’Isola che non c’è è una grande struttura con personale di altissimo livello e una gestione encomiabile come quella di Koinè. E’ un orgoglio per un territorio come il nostro avere un luogo come questo centro diurno dove l’ospitalità e la condivisione sono le parole d’ordine fondamentali. Questo progetto porta una comunità come la nostra nel futuro, la riempie di forza, di consapevolezza, la rende migliore da ogni punto di vista”.
Oggi la struttura ospita 13 persone, due delle quali inserite da poco e provenienti dal centro diurno dell’Unione dei Comuni.
A questo proposito l’Assessore Frenos spiega: “Il nostro centro diurno, dall’aprile 2014 è sempre stato aperto a tutti, senza distinzione. Più volte abbiamo invitato anche gli utenti residenti a Bibbiena ma frequentanti per loro scelta un altro centro fuori comune. Le vicende che si sono susseguite nel tempo anche purtroppo a livello legale hanno sempre dato ragione alla linea e al comportamento tenuto dalla nostra amministrazione; al di là di questo, abbiamo sempre cercato una soluzione per dare il servizio ai nostri cittadini. Infatti, abbiamo sempre manifestato la nostra disponibilità negli anni e anche quando l’Unione dei Comuni ha chiuso le porte a 4 utenti residenti a Bibbiena, abbiamo subito incontrato le loro famiglie per risolvere il problema: due di loro sono già ospiti del nostro centro diurno e gli altri due hanno preferito legittimamente un’altra scelta. Per noi non ci sono mai stati problemi e le porte dell’Isola che non c’è sono rimaste aperte a tutti. Siamo soddisfatti di questo, come abbiamo spiegato ai genitori e ai parenti che abbiamo voluto incontrare, rassicurandoli fin da subito sulle nostre intenzioni e sul quello che potevamo offrire anche in termini di servizi aggiuntivi”.
Il Sindaco commenta: “Per noi è fondamentale dare un servizio, una risposta, un aiuto, un sostegno alle famiglie e alle persone interessate. Questo ci interessa più di ogni altra cosa. Lo abbiamo dimostrato sul campo e continuiamo a farlo. A questo proposito vorrei ricordare che Bibbiena si è impegnata anche con la Casa di Partina, un bellissimo progetto sul dopo di noi che ha visto coinvolta la famiglia Tarchi di cui oggi ricordiamo il caro e compianto Andrea che di questi valori si è fatto veicolo importante. L’Isola che non c’è e la casa di Partina non sono strutture ma luoghi, luoghi di vita e di gioia, luoghi dove si plasma il presente e si costruisce un futuro che dovrà essere fatto di differenti alterità. E non potrà che essere così. Il nostro andare avanti è legato al rispetto che diamo a tutto questo”.