Voci dal Casentino: “Donne Toscane”

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Donne Toscane

Il colore e l’energia di due donne “ganze”.

Ho voluto conoscerle, ho voluto toccare con mano la realtà lavorativa di queste due donne che sono veri e propri portenti, sì, Klaudia Sar e Ilaria Frignani sono di quelle “tipe” che fanno la differenza, sotto il profilo lavorativo ma anche sotto quello personale. Quando sono arrivata erano entrambe con le mani in pasta, Ilaria stava verniciando un armadio e Klaudia infilava le mani dentro ad un secchio pieno di pasta bianca, che non ho avuto il coraggio di chiederle cosa fosse, tanto non avrei certamente capito. Mi è saltato all’occhio che tutte e due avevano lo smalto alle unghie, quel qualcosa di tipicamente femminile contrastante però con il lavoro che fanno, mi sono anche accorta che entrambe non usavano i guanti e questo per poter avere una maggiore percezione del legno, o di qualsiasi altro materiale sul quale lavorino, ma poi, quasi all’unisono mi hanno raccontato che quando si lavano le mani alla sera, tutto ritorna decoroso e femminile, insomma, le macchie se ne vanno e lo smalto per unghie rimane a sottolineare che non sono meno donne soltanto per il lavoro tosto che fanno! Klaudia e Ilaria si sono conosciute in un contesto lavorativo, grazie al quale hanno capito che insieme avrebbero potuto far qualcosa di buono, insieme avrebbero potuto unire la loro inventiva, la loro fantasia, che credetemi è un qualcosa di veramente portentoso. Ho preferito che continuassero a lavorare mentre ponevo loro quelle domande utili a conoscerle e farle conoscere un po’,e mi sono presto resa conto che entrambe non sono legate ad uno stile unico, ma che gli piace spaziare, perché alla base hanno una grande creatività con cui rendono nuova vita a tutto ciò che è riciclabile, e non importa di quale materiale sì tratti, perché in fondo tutto ha un’anima e tutto si può rimettere “a posto” e render migliore. Professionalmente sono preparate, oltre che da esperienza fatta “sul campo”, anche dalle qualifiche che si sono guadagnate, qualifiche di restauro, laccatura, doratura, tessuto, abbigliamento e tessile. Artigianalmente sono davvero molto quotate Ilaria e Klaudia, anche se i lavori artigianali purtroppo, vengono ormai poco riconosciuti, e più che altro non se ne considera il tempo che bisogna impiegarvi, per cui, anche i prezzi sembrano sempre troppo alti. Senza parlare poi di come, soprattutto i signori “maschietti” mettono in dubbio la loro eccellente manualità, quel dubbio sottile che alle menti più limitate, potrebbe essere “pensata” come una manualità prettamente maschile. Ma loro sono grintose ed hanno un feeling ben assodato fra loro, ognuna lascia esprimere l’altra e aspetta il suo turno per ribadire o aggiungere qualcosa, e nonostante le problematiche di questi periodi, hanno comunque tanti progetti per il futuro, anche se il lavoro artigianale viene poco valorizzato, come dicevamo pocanzi, oggi purtroppo è più semplice e immediato andare nei grandi magazzini a comprare l’arredamento di casa, e noi non ne citeremo i nomi altrimenti gli faremo anche pubblicità gratuita. Fortunatamente però c’è sempre chi ha bisogno di avere qualche bel pezzo dentro la propria casa, qualche pezzo vecchio o antico da rispolverare e da rendere, come dire: rinnovato, vivo, vivace. Ebbene loro sono le tipe giuste perché rendere vita nuova agli oggetti è il loro mestiere, ma soprattutto la loro ambizione più grande! Le “Donne Toscane” hanno come una sorta di bisogno, quello di riportare tutto ad un tempo preciso e il tempo da loro preferito è quello che guarda all’indietro, quel tempo pregno di valori e verità assoluta. Per farvi un esempio pratico e tangibile, vi voglio raccontare di una specie di armadio, di quelli dove negli sportelli viene messa una rete specifica al posto dei vetri e che in questo armadio hanno disegnato addirittura una cacca di piccione per restituirlo ad un tempo preciso, ad un luogo preciso, e credetemi, io che l’ho visto con i miei occhi, ho fatto fatica a capire che quell’escremento non fosse vero. Loro amano cambiare faccia e rinnovare qualsiasi pezzo, amano aggiungere, ma anche togliere se è troppo, ed entrambe non hanno un qualcosa che preferiscono fare o su cui lavorare, ma elaborano apportando il loro ingegno e la loro professionalità, perché amano il restauro, le laccature, le verniciature e tutto ciò che gli permette di spaziare, di andare lontano in quei mondi particolari che covano all’interno di loro e che si moltiplicano dentro a queste due donne straordinarie. Klaudia e Ilaria non sono toscane e abbiamo riso fragorosamente quando me lo hanno detto perché dal nome riportato anche nella porta del loro laboratorio, era ciò che avevo erroneamente pensato, e invece mi sbagliavo, perché nessuna delle due è Toscana e quindi la loro ironia trapela in ogni dove, già dal nome della loro azienda. Per i lavori più grossi, quelli non trasportabili perché situati in strutture fisse, sono disposte ad andare sul luogo, come del resto hanno già fatto; si sono recate presso agriturismi, ville, case di campagna e quant’altro, in più, cosa che piace oltremodo a tutte e due, adorano fare i decori per le cerimonie, ad organizzarne l’armonia e la caratteristica studiando la location ma anche ciò che si sta festeggiando, e si divertono come matte in queste circostanze, motivo per cui riescono sempre. Che dire dunque, sotto a quel grigiastro strato di polvere, che nel loro lavoro è inevitabile, spicca tanto colore che col grigio non ha nulla a che vedere, sotto a quello strato un po’ opaco brillano due donne meravigliose, con tanta voglia di fare, di portare avanti il lavoro che hanno scelto ormai tanti anni fa, ma soprattutto sotto a quella polvere brillano due madri, due lavoratrici instancabili, due donne che toscane o no sanno il fatto loro.  Io mi sono arricchita ad averle conosciute e sono fiera di averle lì, in quel piccolo spazio di Bibbiena dove fuori spicca una panchina colorata di rosso, un rosso acceso, un rosso che richiama esattamente come loro due, instancabili donne all’interno del loro posto di lavoro!

Grazie ragazze!

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Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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