Stati generali salute, Vagnoli: “Quello fatto finora non è sufficiente”

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“La sintesi sugli stati generali della salute contiene una pagina dedicata alle aree interne, ma io ritengo che quella pagina sia insufficiente. E non tanto per lo spazio fisico, quanto per i concetti espressi, che sono quelli che contano e pesano. Come presidente dell’articolazione socio sanitaria dei sindaci del Casentino chiedo uno sforzo maggiore da parte della Regione”.

Con queste parole il Sindaco di Bibbiena e Presidente della conferenza dei sindaci socia-sanitaria del Casentino Filippo Vagnoli, commenta la sua partecipazione agli Stati generali della salute di Firenze alla presenza del presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, l’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo e il Ministro della Salute Roberto Speranza.

L’appuntamento di Firenze segna la conclusione del percorso partecipativo avviato dalla commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana, che ha coinvolto tutti i soggetti interessati (cittadini, associazioni, professionisti, amministratori locali) con l’obiettivo di far emergere idee e proposte per le politiche della salute in Toscana.

Vagnoli commenta: “Duranti i lavori sono stato in audizione, dando il mio contributo come sindaco e presidente dell’articolazione zonale del Casentino chiedendo alcune cose, alcune delle quali poi sono state concesse come l’autonomia del distretto. Ribadisco che per le zone come la nostra dovrebbero essere approvate leggi specifiche per incentivare i giovani medici a venire da noi. In questo momento, purtroppo, abbiamo una carenza di medici che riguarda tutto il Paese e in particolare i territori marginali. In particolare il nostro ospedale sta soffrendo molto in diversi reparti, pronto soccorso in particolare. Ribadisco quello che ho detto in sede di audizione e in molti altri interventi a latere degli stati generali, ovvero che le zone di montagna e comunque le aree interne non possono fare a meno di una sanità solida e funzionante. Anzi, questi sono gli aspetti fondamentali attraverso i quali facciamo rimanere i cittadini che ci sono e ne attiriamo altri. La pandemia ci ha insegnato, tra le altre cose, che questi presidi ospedalieri rappresentano un baluardo anche per i grandi ospedali che, grazie a loro, riescono a lavorare meglio. La Regione Toscana a questo punto deve darci dei segnali fortissimi sulle politiche che vuole tenere nei nostri confronti, ora è il momento giusto. I piccoli ospedali vanno, non solo mantenuti in salute, ma anche rafforzati e rafforzato il loro ruolo strategico di sostegno anche sociale nei confronti del sistema montagna. Un sistema complesso che non può essere considerato alla stregua di altri, ma nelle sue delicate specificità. Ribadisco la necessità e urgenza di una legislazione specifica se vogliamo salvare questi territori. Ogni volta rischiamo di fare l’ultima chiamata, vista la situazione in cui versa il sistema area interna dopo la pandemia. Cerchiamo di non perdere altro tempo e soprattutto altre opportunità di sviluppo che, se mancate, avrebbero inevitabili ripercussioni anche sui grandi centri”.

Il Sindaco conclude: “Sono comunque soddisfatto di quelle cose sollecitate a suo tempo che poi hanno avuto un felice seguito, per esempio il fatto che è stata ribadita l’importanza degli ospedali periferici. Vorrei poi ricordare gli 11,5 milioni del PNRR previsti per ristrutturare il vecchio ospedale e crearci una casa di comunità e l’ospedale di comunità, che porteranno ad un potenziamento sostanziale dei servizi socio sanitari per i casentinesi”.

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