E tutto ricomincia
In strada ci sono le voci degli studenti, assonnati e impensieriti dal loro ritorno sui
banchi, e gli occhi di ognuno un tantino smarriti, per il dover ricontemplare un inizio.
Ci sono bambini grembiulati di rosa e di azzurro, tenuti per mano da madri e da
padri che cercano invano di esser convincenti, o da nonni perplessi e anche un po’
dispiaciuti di lasciare quelle manine, dopo mesi di stretta e giocosa convivenza.
Anche quei grandi che insegnano sono ancora assonnati e un po’ impensieriti
dall’anno che viene, da una nuova realtà lavorativa fatta d’impegno e di
“costruzione”.
Gli autobus e i treni si muovono di nuovo portando centinaia di giovani e bimbi nelle
aule che finalmente non saranno più distanziate, rendendo così un certo margine di
normalità.
E tutto ha un nuovo inizio, senza dubbio faticoso, ma pur sempre un inizio, e al
mattino quando ancora sarà tutto buio, occhi di finestre accese apriranno le loro
imposte, e al loro interno le famiglie si adopereranno per una nuova giornata, per un
nuovo tempo.
Che sia migliore per tutti.