Mentre in Regione si discute su: interventi nei settori dell’editoria, dell’informazione e della cultura – Sostegni finanziari straordinari per gli edicolanti.
“Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…” è il monologo pronunciato dal replicante nel film di fantascienza Blade Ranner, diretto da Ridley Scott, ma anche un ipotetico colloquio tra una realtà virtuale ed un ragazzo, magari in un prossimo futuro, e noi potremmo continuare questo monologo citando “… ho visto edicole in classico stile neogotico al centro delle piazze, in ferro battuto, lamiera, legno e vetro, edicole Liberty costruite a fine ottocento gettate al macero come ferro vecchio, rivendite di giornali in locali sotto ai portici e chioschi di giornali ai margini dei vialetti nei giardini pubblici, dove si vendeva quotidiani, settimanali, periodici e soprattutto i giornali sportivi, la Gazzetta dello Sport, con le sue caratteristiche pagine rosa, Stadio, il Corriere dello sport… e poi c’era chi si recava a comprare quei giornaletti hard, Le ore, Play Boy, che il giornalaio teneva nascosti sottobanco perché ritenuti dalla collettività scandalosi, immorali, erotici…
“E tutti quei ricordi andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia.
È tempo di chiudere le edicole!”
“A livello nazionale le edicole sono passate da 42000 a 23000 – ha commentato Giancarlo Gori, Presidente provinciale SNAG (Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai) e lo stesso Comune di Firenze, negli ultimi sette anni ha visto chiudere oltre 200 punti vendita. Per il nostro territorio si tratta di una grossa perdita, soprattutto quando si tolgono servizi di questo genere nei centri storici o nei borghi montani. E non ci dimentichiamo che le edicole non sono soltanto un punto vendita ma, specie nei paesi, esse svolgono un vero e proprio servizio sociale.”
In Casentino, da 23 che erano qualche hanno fa, sono più di 10 i punti vendita che nell’ultimo anno e mezzo hanno abbassato la serranda per l’ultima volta: due a Bibbiena, e poi a Pratovecchio, Strada in Casentino, Montemignaio, Capolona, Pieve a Socàna, Serravalle… soprattutto quelle esclusive che possono vendere solo giornali.
Una emorragia di chiusure che ha coinvolto ogni paese della valle ma soprattutto quelle delle aree montane. Al calo costante delle vendite dei quotidiani cartacei, si è aggiunta la fine dei bonus concessi dal governo durante il periodo della pandemia e il mancato accordo tra editori e giornalai ha fatto il resto. Ogni esercente, facendosi due conti, ha scoperto che tra le spese di gestione e i ricavi, la sua attività è clamorosamente in perdita.
«È ormai noto – è stato dichiarato dal Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai (SNAG)– che le edicole svolgono un servizio essenziale alla cittadinanza. È altrettanto noto tuttavia che le edicole si trovano in uno stato di profonda crisi economica finanziaria, dovuto, da un lato alla riduzione sistematica dei volumi di vendita della stampa e dall’altro all’incremento dei costi gestionali, che i rivenditori non possono compensare con un incremento dei prezzi delle pubblicazioni che sono fissi per legge. Bisogna quindi adottare tutti i provvedimenti necessari, a tutti i livelli ordinamentali, per consentire alle edicole di raggiungere una sostenibilità economica».
In Regione Toscana, nei giorni scorsi, è stata presentata, dal Consigliere e vice Presidente Regione Toscana, Marco Casucci, una mozione in merito al sostegno alle edicole oltre che ad incentivare la lettura della carta stampata.
In sintesi il Casucci invitava il Presidente e il Consiglio Regionale a sostenere finanziariamente interventi nei settori dell’editoria, dell’informazione e della cultura ed a riconoscere agli edicolanti sostegni finanziari straordinari legati al protrarsi dell’emergenza da coronavirus.
La proposta verbalizzata da Marco Casucci è stata quella di incentivare, favorire e valorizzare iniziative di collaborazione fra editori, edicolanti e corrieri allo scopo di organizzare un servizio di consegna domiciliare quotidiana dei giornali cartacei, specialmente in quelle zone disagiate e montane, dal momento che, a causa della scarsa popolazione residente, non è remunerativa per le cooperative che dovrebbero gestirne la distribuzione.
“Se posso fare una ulteriore richiesta alle nostre Istituzioni – riprende Giancarlo Gori – è quella di guardare ai nostri giovani che potrebbero essere interessati alla rivendita di giornali, aiutateli, favoriteli con supporti economici, incentivate i loro interessi con sgravi fiscali.”
“In passato avevo anche proposto all’Ente Parco delle Foreste Casentinesi – conclude il Gori – di attribuire alle edicole del territorio la funzione di punti di informazione turistiche dove si potevano anche distribuire certificati di autorizzazione per la raccolta di funghi e castagne. La risposta, che in un primo momento sembrava di particolare interesse, è stata negativa dal momento che l’Ente Parco aveva già un accordo con le Poste. Mi domando, ma il nei giorni di festa le poste sono aperte?”
Anche l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani ha stipulato accordi con le Associazioni di categoria degli edicolanti per ampliare le fonti di ricavi da un lato e per ridurre i costi gestionali dall’altro.
Ma non solo, come obiettivi si è pensato di riqualificare anche le classiche strutture su suolo pubblico cercando di dare ai chioschi una nuova opportunità ed un nuovo futuro.
“L’appello del sindacato – scrive il Vicepresidente del Sindacato nazionale autonomo – è orientato ad individuare i modi ed i mezzi più opportuni per un necessario ‘salva edicole’ che dovrà passare inevitabilmente attraverso la convocazione di un incontro tra tutti i soggetti coinvolti; altrimenti, constateremo che garantire l’accesso alla stampa libera, qualificata e attenta non è considerato un obiettivo di interesse generale”.
Volendo parlare più in generale della crisi strutturale della stampa a livello nazionale, ci è utile riprendere dalla relazione annuale 2021, illustrata in Parlamento dal Presidente dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Giacomo Lasorella, che precisa: “… nell’editoria quotidiana, sono state censite 105 testate ed è stato rilevato un -13,4% di copie rispetto al 2019, la crisi strutturale della stampa si sta rilevando irreversibile e mostra di non aver beneficiato della accresciuta domanda di informazione dovuta alla crisi pandemica… Nel secondo trimestre 2020, solo il 17,6% degli italiani ha scelto in media di informarsi sui quotidiani.”
Questi dati risultano certamente significativi anche alla luce del forte calo dei ricavi della stampa quotidiana e rendono evidente la crisi specifica che attraversa il settore.
Da sottolineare che i quotidiani hanno visto incrementare enormemente la fruizione digitale e sul web tanto da aver rappresentato, per il 61% della popolazione, un canale centrale di informazione mediatica durante la pandemia.
Ma nonostante tutto la carta resiste ancora, crescono i quotidiani che vengono stampati in Italia soprattutto da parte dell’editoria locale e, nonostante l’avvento di internet e la digitalizzazione che appare come un destino inevitabile al quale molti si dovranno adeguarsi e rassegnarsi, i giornali di carta continueranno a resistere ed a proliferare.
Per queste ragioni ben vengano le proposte presentate in Regione Toscana a favore di interventi finanziari straordinari nei settori dell’editoria, degli edicolanti, dell’informazione e della cultura ma che siano proposte che conducano a reali attuazioni.
Il futuro è alle porte e si presenta a noi come una sfida che mi auguro possa essere vinta.